BCE aggressiva, QE accelerato, Euro in deprezzamento

Quale sarà l’andamento del cambio Euro – dollaro nei prossimi mesi? La domanda è di non poco conto, immedesimandosi in quelle imprese che basano sui mercati esteri e sull’export il proprio giro d’affari.

La debolezza della nostra valuta nei confronti del dollaro, infatti, favorirebbe la vendita di prodotti del vecchio continente sui mercati statunitensi, e più in generale su tutti quelli in valuta americana. I benefici potenziali, anche sulla ricchezza nazionale e sul tasso di disoccupazione, potrebbero essere notevoli.

Cosa farà quindi la Banca Centrale Europea, e il suo presidente Mario Draghi, per mantenere questo trend anche nei prossimi mesi? La risposta finora data è il “Quantitative Easing”, strumento finanziario attraverso cui la BCE sta acquistando titoli di stato dei paesi europei attraverso le banche, immettendo liquidità nel sistema e nel contempo riducendo la pressione sui tassi d’interesse dei titoli.

Nelle intenzioni della BCE questo strumento ha (o dovrebbe avere) un impatto anche sul tasso d’inflazione, aumentando i prezzi fino a una soglia desiderata del 2%.

L’effetto sul tasso di cambio, invece, dopo un iniziale periodo incoraggiante, è sembrato arenarsi, tanto da costringere Draghi al nuovo annuncio di un massiccio acquisto di titoli. Dichiarazione che, da sola, ha portato il cambio da 1,14 $ / € a 1,112 $/ € alle 11:00 di mercoledì 20. E nel momento in cui il video è stato registrato, addirittura a 1,09 $ / € .

Nel nuovo appuntamento con la rubrica Scenari Economici su #spiritoleader, il professor Fabio Sdogati aiuta a fare chiarezza. Per chi volesse approfondire, inoltre, il Quantitative Easing è stato anche il tema del dibattito che lo stesso Sdogati ha condotto con il professor Marco Giorgino, di cui è ancora disponibile il video integrale.

Se, nel programmare le vacanze estive, qualcuno aveva cominciato a pensare che un salto a Disneyland ce lo di sarebbe anche potuto permettere tra luglio e agosto, visto che l’euro stava tornando ad apprezzarsi sul dollaro, faceva i conti senza l’oste, cioè, la BCE. La quale ha annunciato che anticiperà nei mesi di maggio e giugno le immissioni di liquidità nel sistema che, secondo un calendario ‘lineare’, avrebbe dovuto effettuare in luglio e agosto.

In breve, l’aspettativa secondo cui la BCE avrebbe immesso nel sistema bancario all’incirca € 60 mld di liquidità al mese era certamente corretta, ma l’ammontare mensile di € 60 mld è una media sul periodo marzo 2015-settembre 2016. Mai la BCE ha dichiarato che avrebbe comperato titoli esattamente per € 60 mld / mese. Ed ecco che ora si gode la sua libertà e ‘anticipa’ le operazioni che noi, sbagliando, ci attendevamo avrebbe condotto anche in luglio ed agosto.

Assodata la legittimità delle azioni della BCE, il quesito interessante è: perché? Perché anticipare? Come sempre, le risposte che può dare chi non siede nel consiglio direttivo sono molte. Una è che i mesi di luglio ed agosto sono mesi ‘lenti’ anche per gli intermediari finanziari. Forse qualcuno nel consiglio direttivo ha pensato che avrebbe potuto essere difficile collocare 120 mld di liquidità sotto il solleone, il che avrebbe avuto un risultato umiliante per la BCE e il suo programma di QE: ve li immaginate i titoli dei quotidiani sul fallimento del QE e l’avida lettura dei sottostanti articoli sulle spiagge di tutta Europa!?

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