La stagione accademica è iniziata a pieno ritmo, e al MIP torna ad essere protagonista l’attesissimo ciclo dei faccia a faccia, che tanto successo ha riscosso nei mesi passati. Lo scorso 24 settembre è andato in scena l’incontro dedicato ai temi di Strategia, Innovazione & Entrepreneurship, che ha visto “scontrarsi” due grandi personalità del corpo docente dell’ateneo milanese come Andrea Rangone, CEO di Digital360 e past Professor Ordinario di Business Strategy & Marketing, e Roberto Verganti, Professore Ordinario di Leadership & Innovation. Arbitro della contesa Mariano Corso, direttore del Master Universitario di II livello in Gestione Aziendale e Sviluppo Organizzativo.
L’incontro si è sviluppato attraverso l’analisi di quattro macrotemi che permeano il mondo del business e dell’innovazione, affrontati dai due partecipanti in modo interattivo: il loro punto di vista esperienziale si è unito agli interventi del pubblico presente in aula in un ricco, stimolante e divertente scambio di impressioni ed idee. Non solo: il grande successo del faccia a faccia tra Rangone e Verganti è arrivato anche dalla rete. L’evento, infatti, è stato trasmesso sia in video streaming che tramite live twitter, per una partecipazione totale all’insegna dell’interattività.
Roberto Verganti, globetrotter del settore hi-tech, ha rotto il ghiaccio spiegando la sua posizione in merito al primo grande tema affrontato durante la serata: strategia vs innovazione. Da un lato Verganti ha sostenuto la fine della strategia: un concetto forte, rappresentato dal Professore Ordinario di Leadership & Innovation in una convergenza della disciplina strategica in senso stretto verso l’innovazione, driver assoluto del nuovo pensiero di business. Rangone, dal canto suo, si è mostrato in disaccordo con questa posizione: secondo il CEO di Digital 360, infatti, la strategia rappresenta uno dei pilastri del successo d’impresa, il vero caposaldo per la creazione di un vantaggio competitivo di lungo termine sostenibile. Innovazione e strategia, quindi, vanno a braccetto, ma è quest’ultima a tracciare la strada verso la novità. Che dire, due posizioni condivisibili, due modi di guardare i mercati globali da posizioni differenti che, senza dubbio, come sottolineato dai contendenti, si incontrano e collimano in un optimum competitivo quando vengono unite.
Dopo aver spiegato i diversi approcci verso la strategia e l’innovazione, l’attenzione si è focalizzata sul secondo grande tema della serata: pianificazione vs aspirazione. Anche qui le posizioni sono divergenti: Verganti, per dettagliare al meglio il suo point of view, ha citato un interessantissimo incontro con Steve Wozniak, informatico statunitense noto come uno dei creatori del PC, nonchè inventore di Apple 1 e 2. Per il genio made in USA il vero segreto per realizzare un prodotto amato dalla gente è creare qualcosa che, in prima persona, piaccia all’ideatore. Una posizione in contrasto con le tecniche classiche di pianificazione, e apre le porte ad un business aspirazionale, in cui diventa possibile creare vantaggio economico seguendo esclusivamente i propri interessi e le passioni personali. What i’d love people to love è lo slogan con cui si chiude l’intervento di Verganti che lascia la parola ad un Rangone che, anche in questo caso, si colloca all’estremo opposto. Secondo il past Professor Ordinario di Business Strategy & Marketing, infatti, le risorse, le competenze e gli asset sono le parole chiave alla base di un successo duraturo e protetto. Citando un noto marchio come Algida, Rangone spiega come la capillarità della pianificazione sia efficace per monopolizzare un intero mercato, anche senza un particolare amore per ciò che si fa. Nel caso di Algida, infatti, la grande chiave del successo è stata quella di perseguire una strategia ben precisa, investendo poco nella grande distribuzione, a minore impatto percentuale di vendita all’interno del mercato italiano, e concentrando gli sforzi sui bar del territorio, ad alto valore aggiunto: un approccio studiato e pianificato dopo aver analizzato con attenzione i dati raccolti dal mercato.
La serata è proseguita, con grande coinvolgimento dei partecipanti, nell’analisi degli altri due macrotemi presenti a programma, strettamente correlati con gli aspetti già affontati: grande vs piccolo e velocità vs riflessione. Secondo Verganti piccolo è bello e grazie al digitale le potenzialità di avere successo anche con una piccola attività imprenditoriale, in una sorta di artigianato 2.0, si moltiplicano. Per Rangone, invece, per avere successo bisogna essere monopolisti. Infatti, secondo il CEO di Digital 360, l’obiettivo principale delle nuove start up è nascere dal basso per diventare Big Company, entrando in mercati ben precisi, con un’elevata potenzialità di poter ottenere il titolo di category killer, uccidendo commercialmente i competitor. E’ più vicina, invece, la posizione dei due contendenti quando si parla di velocità vs riflessione: riflettere per comprendere al meglio su quali binari si stia muovendo il business, per poi essere veloci e reattivi nel cogliere le opportunità, anche come first mover, che vengono a crearsi.
Quale dei due approcci è stato più convincente? Come spesso sottolineato da Verganti e Rangone la risposta per un business vincente è al centro. Le sinergie tra le due posizioni, infatti, sono numerose e possono dare vita a interessanti percorsi virtuosi di crescita nel mercato globale. Una serata ricca di spunti, quindi, che si è piacevolmente conclusa con un aperitivo di networking finale.
Per quale delle due posizioni parteggiate? Condividete su #spiritoleader la vostra opinione, anche attraverso i nostri canali social Twitter e Linkedin!
Pier Cassone
Strategia vs Innovazione
Anche se ho ovviamente una mia idea sull’argomento risulta effettivamente difficile inserirsi in uno scontro tra titani senza rimanere “stritolati” … a meno di non citarne un altro che sposta legermente l’accento nella disputa tra strategia ed innovazione
“culture eats strategy for breakfast, technology for lunch, and products for dinner, and soon thereafter everything else too.”
Nella nuova serie di norme ISO 50500 sulla gestione dell’innovazione che stiamo definendo in ISO – ed in particolare nei principi guida dell’innovazione – abbiamo in corso una bella disputa su cosa venga prima … (l’uovo o la gallina?).
Le maggiori fazioni sono appunte schierate tra “leadership”, “insight” e “culture”
… stiamo, comunque, addirittura verificando – anche se dobbiamo scrivere un testo che ha in una norma ha un ordine imposto dalla lettura dello stesso – di trovare un modo di non dare un ordine …