Sapersi assumere le responsabilità è un asset chiave della leadership

Essere eccellenti, essere preparati, credere nel lavoro di squadra, essere flessibili: non bastano tutte queste qualità per essere un vero leader.

Cosa manca?

La responsabilità: ce lo racconta Salvatore Loiola, un alumnus EMBA del MIP, che dovendo definire il profilo di un leader secondo la sua principale caratteristica distintiva, non ha dubbi e parla della capacità di sapersi assumere le responsabilità come asset chiave della leadership.

In effetti, chi di noi non ha mai avuto a che fare con un boss tanto abile nel distribuire i compiti al proprio team e sempre pronto a compiacersi dei risultati, ma davvero poco incline ad assumersi le responsabilità ed a svolgere il ruolo di punto di riferimento per i membri della propria squadra?

Spiacevole, vero?

Così tanto, che definire questo professionista un leader non è solo umanamente difficile, quanto profondamente sbagliato.

Secondo Loiola, ma anche stando alle tante fonti autorevoli che si occupano di business e high-management, infatti ciò che consacra un vero leader è la sua predisposizione ad essere responsabile.

Un’attitudine da non confondersi con l’affidabilità e la compiacenza, ovvero la capacità di accogliere i cambiamenti e adeguarsi agli eventi, ma che ha, invece, a che fare con un commitment elevato affinché gli eventi accadano, le attività vengano realizzate, gli obiettivi vengano conquistati.

Essere un leader non significa, dunque, occupare una poltrona del potere, ma vivere il controllo e la gestione in modo dinamico e partecipato.

Come si esprime, concretamente, la figura di un leader responsabile?

Osserviamo come dovrebbe esprimersi il suo comportamento relazionandosi con i principali stakeholder, ovvero i membri del suo team ed i suoi superiori.

1. Con i dipendenti

Un vero leader che possa definirsi altamente responsabile non ha paura di prendere delle decisioni, anche scomode, e non si sottrae alle criticità, sperando che qualcun altro si faccia carico di risolvere il suo problema. Il leader responsabile, inoltre, accetta il suo ruolo di guida e come tale, ne indossa i panni, anche se questo significa doversi staccare dal gruppo degli ex pari per assumerne il controllo.
Non da ultimo, non confondiamo la responsabilità di un leader con la sua affabilità e la sua piacevolezza umana e relazionale: un vero leader sa che il suo compito ultimo è quello di portare risultati e, di conseguenza, rimane concentrato sullo schedule di attività del team, per completare la missione nel minimo tempo e con il massimo del successo.

2. Con i superiori

Facile essere strong con i subordinati e remissivi con i potenti. Un vero leader responsabile, invece, sa che il suo ruolo è quello di facilitare la comunicazione tra i livelli e gestire a testa alta le criticità. Non ha problemi a farsi carico degli insuccessi ed a scusarsi con chi si aspettava risultati ben diversi. Allo stesso tempo, un leader responsabile funge da filtro e barriera a protezione del suo team, per garantirne la serenità e assicurare che le attività lavorative si svolgano in un ambiente protetto. Non da ultimo, un leader responsabile sa come rapportarsi con i suoi superiori in modo proattivo, soprattutto nei momenti più difficili. Nelle fasi caratterizzate da deficit di performances o dalla necessità di maggiori risorse, non nasconde la testa sotto la sabbia e non teme di disturbare il boardchiede aiutopretende ascolto e motiva le sue richieste con l’obiettivo di ottenere ciò che lui e il suo team necessitano per giungere ad un risultato soddisfacente!

Impegnativo, vero?

Ma cruciale.

Ricordate l’esempio fatto all’inizio, del tipico boss che si prende i meriti, ma schiva le responsabilità?

Sapete cosa faticate a riconoscergli?

L’autorità.

E sapete il perché?

Perché l’autorità di un manager non è un cappello che si indossa, ma è un merito corale che si ottiene solo dopo aver dimostrato la propria, autentica, attitudine responsabile.

 

Cosa è la leadership per voi? Unitevi alla discussione e condividete la vostra opinione nei commenti e sui nostri account social Twitter e LinkedIn.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *