Oltre 1.500 ricerche per Project Manager in Italia: quali skill deve avere?

Sempre meno organizzato per unit, sempre più gestito per task: dimenticate le classiche gerarchie business, oggi il lavoro è in mano ai Project Manager.

Una nuova figura professionale che si occupa, letteralmente, di gestire progetti coordinando, dall’inizio alla fine, tutte le attività e gli attori coinvolti.

Un ruolo tra il garante e il direttore d’orchestra, che ha la responsabilità di un intero progetto e della sua concreta realizzazione.

Il Project Manager inizia con il definire la fattibilità di un progetto, col quantificare i tempi e dividere il lavoro in task. Assegna, poi, ogni singolo compito a specifici owner e si occupa di dettare il ritmo e le consegne, cercando l’incastro perfetto delle deadline. Valuta i costi, i rischi, gli impatti e controlla, passo dopo passo, che tutti i tasselli si inseriscano al posto giusto, nei tempi stabiliti.

La caratteristica del Project Manager? Che non ha barriere: come un jolly professionale, si muove cross settore, scivolando fuori dai confini a seconda delle necessità.

Una flessibilità che rende questa figura ancora più ricercata sul mercato: se attualmente in Italia sono aperte oltre 1.500 ricerche per Project Manager, si stima che entro il 2028 la richiesta di specialisti nel ruolo crescerà del 33% creando oltre 20 milioni di nuovi posti di lavoro su scala globale.

 

Identikit di un Project Manager: quali skill deve avere?

L’identità fluida di un Project Manager inquadra questa figura fuori dagli schemi.

A partire dalla sua formazione: non esiste un unico percorso per diventare Project Manager, ma ogni strada permette di acquisire skill utili a costruire il professionista del futuro.

Ci si può arrivare dopo una laurea in ingegneria o una in economia, o ci si può perfezionare attraverso un Master ad hoc proposto dalle migliori Business School.

Quali skill deve avere un Project Manager?

Organizzazione e precisione, ovviamente, sono in testa: queste due qualità servono per pianificare nel dettaglio il lavoro del team, senza dimenticare nessun passaggio o, peggio, sottostimare il peso di alcune attività. Come lo fa un Project Manager? Aiutandosi con qualche strumento tipico del mestiere, come il Gantt: introdotto ad inizio Novecento, questo metodo aiuta a progettare i processi di lavoro, controllando tempi e owner, e visualizzando i task come un flusso di azioni che si susseguono e si accavallano.

Un Project Manager deve spiccare anche per leadership e controllo, così da avere il polso giusto per farsi seguire, attimo dopo attimo, dall’intera squadra: il passo falso di un tassello rischia di far saltare l’intero puzzle.

Per affrontare i momenti di complessità tipici di ogni progetto è fondamentale essere poi un problem solver: un Project Manager, infatti, è la figura a cui ogni tavolo di lavoro chiede supporto per districare matasse tecnico-organizzative. Di fronte ad issue di varia natura, quindi, il Project Manager deve proporre soluzioni funzionali, in poco tempo.

Un Project Manager, poi, deve saper anche gestire lo stress e controllare la pressione emotiva che aumenta in corrispondenza dei momenti di climax e di chiusura dei progetti.

Semplice?

Niente affatto, ma, almeno, ben retribuito: secondo Hunters Group, infatti, un Project Manager può arrivare a guadagnare, lordi, oltre 100 mila euro all’anno.

Pronti ad accettare la sfida?

(2) commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *