Per McKinsey le donne sono più adatte alla leadership moderna

Per McKinsey le donne sono più adatte alla leadership

“Date alle donne occasioni adeguate ed esse saranno capaci di tutto”, diceva Oscar Wilde.

Oggi, dopo anni di battaglie per raggiungere un’uguaglianza all’apparenza scontata, ma nella realtà estremamente complessa da ottenere, alle donne iniziano ad aprirsi sempre più porte, tra cui quelle degli uffici più prestigiosi delle major Companies di tutto il pianeta.

Una potenza, quella femminile, che sul mondo del lavoro ha taciuto troppo a lungo e che oggi più che mai grida vendetta.

Del resto, non è un mistero che il gentil sesso sia il genere in maggioranza tra la popolazione dei Paesi più sviluppati e che il numero di donne laureate superi ormai quello dei colleghi maschi.

La nuova generazione di donne, dunque, sembra pronta a prendere il comando del mondo del business.

La domanda, a questo punto, è: il business è pronto a farsi comandare dalle donne?

Del tanto discusso rapporto tra femminilità e leadership ha parlato in un interessante articolo anche l’Economist, trattando la questione in modo decisamente approfondito.

Le basi della riflessione fatta dalla popolare testata giornalistica, si fondano sulle tesi di coloro che, della leadership al femminile, sono estremi sostenitori. Un numero sempre crescente di professionisti, infatti, reputa le donne al comando una “killer application” per le aziende moderne. Secondo alcune ricerche condotte da McKinsey infatti, le donne non solo sarebbero capaci tanto quanto gli uomini in fatto di management e leadership, ma si dimostrerebbero addirittura ad un livello superiore, ottenendo spesso migliori risultati di business alla guida di aziende moderne.

Nelle aziende tradizionali con modelli di business ormai superati, gli uomini, naturalmente portati al controllo ed al potere individuale, si sono sempre affermati con successo. Ma nella realtà del business contemporaneo, permeato da valori meno gerarchici e logiche come il team-working e la responsabilità condivisa, i principali comportamenti riconosciuti ad un leader moderno – tra cui l’attenzione alle persone ed al loro sviluppo, la capacità di fissare obiettivi chiari, la forza di dare il buon esempio, di essere inspiring e di condividere le decisioni importanti – vengono incarnati meglio dalle donne che dagli uomini.

Senza contare che, sempre secondo i sostenitori della superiorità della leadership al femminile, ci sono caratteristiche ad appannaggio esclusivo delle donne, che nel business odierno rappresentano un ulteriore vantaggio. Come l’abilità di unire il meglio delle sfumature femminili, ad esempio i valori della compassione e della condivisione, con il top di quelle maschili, tra cui la capacità di avere polso, dando vita ad un cocktail androgino e imbattibile. O ancora, la particolare vena sensibile e umana, che le donne trasportano dalla vita personale a quella in ufficio.

Stando a queste evidenze, dunque, la tesi sembra scritta: il business del nuovo Millennio vedrà le donne eccellere al potere.

Eppure, secondo l’Economist, niente di tutto questo è inconfutabile.

Le ragioni? Eccole snocciolate.

  1. La compassione è un valore femminile? Sì, ma fino a quando? Quante donne al potere riescono poi a rimanere vergini rispetto alla loro natura “gentile” senza lasciarsi “corrompere” dalla necessità di controllo e freddezza?
  2. Gli uomini sono davvero così statici e old fashioned? Tanti boss in giacca e cravatta hanno dimostrato, negli anni, di sapersi modellare secondo i nuovi standard, adottando stili di business e leadership orientati alla collaborazione e all’approccio più morbido e people-centric.
  3. Le aziende guidate da donne hanno risultati di business concretamente migliori? Non sempre. A questo riguardo esistono studi dai risultati nettamente contrastanti.  Secondo alcuni infatti, una guida al femminile, così come secondo altri quella al maschile, ha portato alcune Companies verso il baratro.

Niente differenze di genere, dunque: secondo l’Economist un buon leader non si riconosce dal sesso, ma dall’attitudine e dalle skills personali. Insomma, niente di nuovo sul fronte del business.

 

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Qui il report McKinsey: Women matter

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