Finora abbiamo osservato l’applicazione dei MOOC, corsi massivi online, alla formazione universitaria e post universitaria.
Pur necessitando di ulteriore rodaggio, soprattutto per quanto riguarda la gratuità del servizio e gli elevati tassi di abbandono (spesso tra loro correlate), i MOOC hanno ricevuto parecchia attenzione e altrettanti apprezzamenti, dal mondo accademico e non.
Il loro riconoscimento ha obbligato perfino le più importanti istituzioni universitarie d’oltreoceano a interrogarsi sulla necessità di aggiornare i propri modelli di apprendimento, portando qualcuno a dichiarare che la digitalizzazione dell’istruzione “causerà entro pochi anni la bancarotta della metà degli atenei”.
Intanto i MOOC escono dalle aule universitarie, orientandosi verso il mondo del lavoro. edX, una delle piattaforme di apprendimento a distanza più diffuse, ha recentemente collaborato col Ministero del lavoro dell’Arabia Saudita a un nuovo intrigante progetto di formazione.
Come riportato dal Financial Times, si tratta dell’erogazione di corsi online destinati ai disoccupati delle fasce più deboli ed esposte, in particolare donne e giovani.
La riqualificazione dei lavoratori sauditi è una priorità per molti versi analoga a quella italiana. Oltre il 30% della forza lavoro femminile e under 30 non riesce a trovare un lavoro, e non sono pochi quelli che hanno semplicemente rinunciato, uscendo dal mondo del lavoro e dalla ricerca attiva.
I MOOC offrono parecchi vantaggi in questo senso: accesso universale e a basso costo all’istruzione, flessibilità dei tempi e dei modi di fruizione, compatibilità in più articolati piani educativi includenti (come in questo caso) anche lezioni frontali.
Ritenete che i MOOC possano avere successo anche nel settore della formazione professionale? Attendiamo un vostro commento sulle pagine di #spiritoleader!