La leadership? È un diamante dai mille riflessi, mille sfaccettature, e per misurarne i carati un solo parametro non è mai sufficiente. C’è chi si limita a quello economico, col management soppesato in base alla capacità di generare profitto.
C’è chi si spinge oltre e analizza il grado d’innovazione, bisognoso di costante ricerca e integrazione, alla caccia della tecnologia vincente e – chissà – del raggiungimento dell’agognata leadership economica e di mercato.
C’è chi, ancora, non si accontenta e ne osserva la purezza. Per noi, il ruolo sociale dell’azienda. Ne abbiamo parlato qualche settimana fa, ma oggi la arricchiremo di un altro punto di vista: il valore umano della leadership, così come suggerito nel video introduttivo dal nostro #spiritoleader Ambrogio Conte, COO Allianz Investment Management Italy e alumnus MIP EMBA Serale 2010.
La qualità dell’ambiente lavorativo che il management è in grado di creare sta diventando, e con pieno merito, un punto cardine delle politiche aziendali. Perché la flessibilità è un’ascia bipenne, che ha sì avvantaggiato le aziende, ma le ha anche “costrette” a non trascurare le HR. Pena il concreto pericolo di perdere i propri migliori talenti, “svezzati” con sacrifici e costi, a vantaggio di un concorrente dimostratosi più lungimirante e attento.
Come agisce il buon manager e leader in questo caso? Cerchiamo di scoprirlo studiando le aziende più virtuose, quelle che hanno raggiunto l’ambito premio “Great place to Work”.
La migliore azienda per la quale lavorare? È Google. Anche grazie al suo management!
Vi sarà quasi certamente capitato, almeno una volta, di vedere le immagini degli uffici Google dislocati nel mondo. Sembrano più dei parchi giochi per adulti che dei luoghi di lavoro. Ed è solo la punta dell’iceberg di un’azienda che ha fatto del benessere dei propri dipendenti un punto fermo.
Non stupisce sapere che è proprio il colosso di Mountain View la “migliore azienda per la quale lavorare”, per di più da ormai 4 anni consecutivi.
Ottimi salari, tanti benefit, un ambiente di lavoro creativo e non stressante, flessibilità…e un management riconosciuto dall’83% dei propri collaboratori integro, dotato di grande visione e capacità di leadership:
Google e il senior management team si sforza costantemente di fare la cosa giusta, per gli utenti ma anche per i dipendenti. Si viene costantemente incoraggiati a prendere dei rischi nel proprio lavoro, e quando si sbaglia, è comunque ok! Si impara e si continua a crescere. I manager hanno in grande considerazione gli interessi, il benessere e la salute dei propri collaboratori.
Ecco altre aziende in cui il management tiene ai propri collaboratori
Menzione d’onore per altre due aziende che possono vantare una leadership attenta e sensibile alle esigenze dei propri dipendenti: Boston Consulting Group e Kimpton.
Boston Consulting Group – con un rating del 90%, tra i più alti tra quelli analizzati, l’azienda viene apprezzata dai propri dipendenti per l’atmosfera amichevole e rilassata, che non impedisce una grande competenza e abilità di gestione.
I leader tengono davvero ai dipendenti come individui, con i loro bisogni, obiettivi e contributo offerto all’azienda. Non siamo mai stati su un progetto del quale non percepissimo un valore significativo per il cliente e la società. I mentori hanno sempre un po’ di tempo per aiutare i nuovi arrivati.
Nella catena di ristoranti e hotel Kimpton il management è apprezzato da una percentuale perfino più alta di dipendenti (91%). Qui il rating si impenna soprattutto sulla gestione del business, sulla visione aziendale e sulla considerazione dello staff in qualità di singoli individui, e non soltanto di collaboratori.
Apprezzo molto il fatto che i senior executive dell’azienda non si pongono su un piano superiore a quello dei dipendenti, ci trattino da pari e ci facciano sentire importanti almeno quanto loro.
In conclusione
Le persone vengono prima, sopra ogni cosa, prima dei numeri. […]
Prima di essere manager, e dipendenti, siamo persone.
Quanto detto da Ambrogio Conte, come visto, è ampiamente applicato in tante realtà aziendali. I loro management sono stati capaci di creare un ambiente di lavoro entusiasta e coinvolto, guidandolo attraverso l’esempio e mettendo le persone al centro del proprio progetto.
Ciò non è stato d’intralcio, e ha anzi permesso loro di raggiungere anche il successo economico.
Che ne pensate? Dite la vostra seguendo l’hashtag #spiritoleader sui nostri spazi social, o commentando questo post!
valter
d’accordissimo, più i collaboratori si trattano come persone e non come numeri più arrivano i risultati, di gruppo, di area,
Massimo Favola
Concordo in pieno
È stato il principio base nella mia esperienza imprenditoriale ed è il mio punto di riferimento anche oggi all’interno di una grande realtà
Purtroppo ad oggi esperienze analoghe non sono ancora molte
Si parla molto ma ancora si applica poco
Forse è per questo che ai primi posti ci sono sempre i soliti nomi
edgardo
Purtroppo un buon management va “cresciuto”, costruito.
Sarebbe interessante vedere come cambia il rating qui usato, nei diversi settori.
Nicola
sono contente nel verificare che molte persone comprendono e capiscono il ruolo fondamentale dei collaboratori o meglio dei colleghi! Ritengo una job rotation gioverebbe molto in modo trasversale ed assolutamente casuale. Potremmo assistere a casi di successo “spontaneo direi”
Stefano
E’ tutto molto vero, stimolante e interessante ma funziona solo quando manager e collaboratori sono persone serie: come vengono gestiti i rapporti con le persone poco serie, fannulloni, ritardatari, ecc.? Sono realtà marginali ma spesso la tendenza delle persone è farsi coinvolgere verso il peggio, per cui gli esempi negativi vengono presi come riferimento per peggiorare le proprie performance.
Antonio
E’ davvero un articolo interessante. Spiace solo constatare che, spesso in Italia, lo spirito pionieristico manageriale di alcune multinazionali sia inficiato dal managment locale. C’è poco da fare, alla fine la differenza è fatta dalle persone che ci lavorando dentro un’azienda! Lavoro in un contesto che fa della job rotatio un principio fondamentale. Se ben applicata, essa rappresenta uno stimolo per la crescita ed un ottimo sistema di valorizzazione delle risorse………in teoria, almeno.
cesare
In Italia purtroppo in tante realtà i dipendenti sono “numeri”, unità senza un’anima. Google e altre ditte che hanno intrapreso questo percorso hanno capito come ricavare il 100% da ogni dipendente.. Sentirsi parte di un progetto, avere un ambiente “umano” fa dare tutto