Negli ultimi 5 anni, con la diffusione massiva dei Professional Social Network, il mondo della Ricerca e Selezione di Personale Qualificato in Italia è profondamente mutato.
Per quanto possa sembrare incoerente e anche frustante vista l’instabilità economica degli ultimi anni, secondo le ultime statistiche più del 70% delle offerte di lavoro non viene pubblicizzata. Una domanda sorge quindi spontanea: come candidarsi?
In un recente articolo su Fortune Amy Chaloner, Presidente e co-founder di Chaloner, executive search firm americana specializzata da 35 anni nella talent acquisition, parte proprio da questi dati per suggerire una soluzione.
Ecco i suoi 3 consigli:
- essere proattivi
- coltivare una valida presenza online
- distinguersi da subito.
In merito a quest’ultimo punto, le ricerche dimostrano che il 44% dei nuovi assunti arriva da referrals degli stessi dipendenti.
Un dato che non dovrebbe scoraggiare, ma spingere piuttosto a coltivare maggiormente le relazioni professionali. Con ogni nuova persona che si incontra bisogna dare il meglio, in modo da poterne conquistare la stima e la fiducia necessarie a entrare a far parte del suo network.
Un tema affrontato anche da Forbes con Nancy Collamer, Career coach, speaker, blogger su NextAvenue.org e autrice di Second-Act Careers: 50+ Ways to Profit From Your Passions During Semi-Retirement.
It’s all about connections: ecco come risponde la career coach alla “crudele” constatazione che quasi l’80% delle offerte non viene formalmente pubblicato.
E individua 6 azioni strategiche per migliorare le proprie networking skills:
- Cambiare il modo di fare networking
- Entrare a far parte di nuovi network di relazioni professionali
- Contattare direttamente i dipendenti delle aziende desiderate
- Utilizzare Google News Alerts
- Frequentare conferenze ed eventi
- Infine, se a non piacere non è l’azienda, ma il ruolo, diventa fondamentale guardarsi attorno meglio in azienda.
Secondo Antonio Tubiolo, CEO Mercuri Urval, “Le aziende, oltre a fare attenzione al background e alle competenze specifiche per il ruolo, sembrano focalizzarsi sulle caratteristiche personali e comportamentali dei candidati. Leadership, coraggio e umiltà, iniziativa, curiosità, flessibilità e voglia di nuove sfide sono doti apprezzate. Importante è anche la capacità di dialogare e comunicare efficacemente”.
Ma quindi qual è il ruolo dell’head hunter nel mercato di oggi, in continuo cambiamento? Antonio Tubiolo ne parlerà il 14 giugno al MIP, durante la lecture “Head hunter: a way to access hidden job market”.
Un’ottima occasione per esplorare le opportunità offerte dal mercato del lavoro nascosto e mettere subito in pratica i preziosi consigli di networking con relatori e partecipanti all’evento.
Una vera serata #Spiritoleader, alla scoperta delle best practice professionali e delle più brillanti strategie per incrementare le soft skills e il networking, i driver fondamentali per ispirare un leader e spingerlo all’eccellenza.
Stefano ciotti
Tutto molto vero, ma riferito esclusivamente al mercato under 40, per il resto è tutto da creare.
Enrico Taverna
Leadership, coraggio e umiltà, iniziativa, curiosità, flessibilità e voglia di nuove sfide sono doti apprezzate. Importante è anche la capacità di dialogare e comunicare efficacemente”…..come vorrei fosse cosi ?in realta’ nelle mie ultime 3 esperienze e’ stato. esattamente il contrario: alla fine la realta’ e’ un’altra cosa