Il 2017 passerà alla storia come il primo anno, dopo 60, senza l’Italia ai Mondiali di calcio.
Un anno segnato, calcisticamente, da una squadra allo sbaraglio, confusa, poco motivata e senza mordente.
Una squadra che, nome a parte, di team non aveva proprio niente.
A capo del gruppo, Giampiero Ventura: tecnico di esperienza, ex allenatore del Torino che aveva stupito negli anni precedenti per aver portato una squadra di serie A di media classifica fino alle fasi finali dell’Europa League.
La sua presa, però, non ha avuto efficacia sulla squadra azzurra: sotto il suo controllo il team non ha trovato grinta e spinta, e la fiducia è svanita.
Nel caos della disfatta la corona da leader indossata da Ventura scivola in fretta e viene indossata, a turno, da un ristretto gruppo di senatori all’interno della squadra, capeggiati da Leonardo Bonucci: un difensore di spicco, noto per il suo carattere graffiante e incisivo.
È lui che veste i panni del leader popolare. È a lui che la squadra si affida per ritrovare lucidità. È lui che viene eletto, dal team, come punto di riferimento. Non importa come sia finita: ciò che conta è che il gruppo, in un momento di mare in tempesta, si sia aggrappato alla mano del suo vero guru.
Ecco un esempio di leadership informale: il fenomeno secondo cui ad un titolo non corrisponde sempre un ruolo concreto. Un leader formale, imposto dall’esterno, può non venire riconosciuto come tale dal gruppo che, invece, ne elegge un altro, in modo, quindi, informale.
I vantaggi del leader informale? Meritare il pieno appoggio della squadra, godere della fiducia di tutti i membri e avere il mandato per “governare”.
Caratteristiche fondamentali per essere stimati, efficaci e per convincere le risorse a sposare le proprie idee, ottenendo grande sostegno lungo il percorso di crescita.
Ecco come diventare personalità autorevoli e influenti all’interno del gruppo.
3 consigli per diventare leader informali
La leadership informale nasce dal basso: è il gruppo che identifica la personalità più influente, spesso scegliendola tra i peer.
Per meritare questo riconoscimento, lavorate su:
1. Network
Sono le relazioni ben gestite a generare stima e reputazione. Per avere più consensi e assicurarvi che il gruppo supporti le vostre idee e approvi i progetti che proponete, impegnatevi a costruire rapporti solidi e autentici. Niente chiacchiere di circostanza, però: per non apparire opportunisti e cinici, apritevi, mostrate empatia e spostate la conversazione anche su un piano personale, oltre quello professionale. Trovare punti in comune con l’interlocutore – una passione, l’età dei figli, una località di vacanza – può trasformare un rapporto di lavoro in una relazione più piacevole.
2. Competenza
Vestire il ruolo del leader formale, imposto dall’esterno, non significa meritarlo davvero. Capita spesso che il team non riconosca nel boss le giuste competenze professionali per sedere in cattedra e diventare una guida sicura per il gruppo. Di fronte ad un capo poco skillato le risorse perdono rispetto e fiducia, disgregandosi. Un buon leader informale, invece, ha più chance di essere eletto a furor di popolo se dimostra capacità spiccate in precisi ambiti. Specializzatevi in aree di attività interessanti e diventate il “guru” di una tematica ben definita. Il guru del budget, l’esperto in big data, un fenomeno del publick speaking, un asso nella negoziazione. I vostri colleghi vi riconosceranno un talento speciale e si rivolgeranno a voi per consigli e supporto.
3. Ascolto
Il leader informale è colui che merita l’attenzione del gruppo. Da dove cominciare? Dando per primi attenzione al team: per portare a bordo le risorse – e farvi approvare un budget, avallare un progetto o rilasciare una valutazione positiva – dedicate tempo e ascolto one-to-one ad ogni risorsa. Ritagliatevi del tempo da trascorrere con i singoli individui, per farli sentire importanti e apprezzati. Nel farlo, controllate anche il linguaggio del corpo: posizionatevi perfettamente di fronte all’interlocutore, state fermi, niente telefono in mano, occhi negli occhi e ascoltate. Dimenticate la fretta e le scadenze e immergetevi nel momento: i colleghi si sentiranno finalmente ascoltati e riconosceranno in voi una figura di riferimento con cui avere un confronto sincero e maturo. Proprio come un leader.