Leadership è empatia e generosità: intervista ad Alessandra Losito

Alessandra Losito, 43 anni, napoletana, si è laureata in Economia alla Federico II dove ha poi conseguito il Master in Economia e Finanza (MEF);  ha poi iniziato il suo percorso nel settore finanziario: prima in PwC, poi in Borsa Italiana, in Citi e da 12 anni in Pictet Wealth Management, dove oggi ricopre il ruolo di responsabile della sede di Roma e membro del comitato esecutivo italiano. Ha la certificazione internazionale CFA e ha contribuito a lanciare il progetto I Fuoriclasse della Scuola con FEDUF, Ministero dell’Istruzione e Museo del Risparmio. È stata recentemente indicata da Financecommunity come uno dei 50 professionisti più influenti nel settore finanziario italiano, è sposata e ha due figli.

    1.In cosa consiste esattamente il tuo lavoro e quali sono le sfide maggiori che devi affrontare ogni giorno?

Il lavoro del Wealth manager è quello di aiutare i clienti HNWI (High Net Worth Individual) nella organizzazione, pianificazione e gestione del patrimonio nel corso del tempo e in base alle singole specifiche esigenze.  Servono competenze tecniche in vari campi (investimenti, successione, strumenti di pianificazione, etc.) e forti competenze relazionali; si lavora in team come un direttore d’orchestra con i vari specialisti. È un lavoro affascinante perché si incontrano persone di grande talento che hanno creato o ricevuto un patrimonio da gestire. È un lavoro di responsabilità che si basa sulla fiducia ricevuta dai clienti.

    2.Quale è stato il momento professionale più bello e quello più difficile che hai vissuto?

Ho vissuto molti bei momenti professionali: man mano che negli anni nuovi clienti arrivavano e gli esistenti  mi confermavano il mandato e poi quando sono stata nominata nel comitato esecutivo italiano di Pictet wealth management ; i momenti difficili sono legati al rientro post-maternità: volevo trascorrere più tempo possibile con i miei figli ed essendo molto appassionata anche al mio lavoro ho cercato di far quadrare tutto con nuova energia e una nuova organizzazione delle mie giornate. Penso che sia il passaggio più delicato per una donna nel corso della sua carriera (non solo in finanza).

    3.Cosa significa per te il termine “leadership” e come cerchi di portarla quotidianamente all’interno del tuo ambiente lavorativo?

Leadership è empatia e generosità.

Nel suo libro Give&Take il professore Adam Grant lo spiega bene: le persone di maggiore successo nel lungo periodo sono i givers e non i takers. I leaders hanno un network solido su cui contare solo se sono stati generosi lungo il loro percorso, offrendo idee, connessioni, opportunità, tempo, competenze. Se sono stati invece egoisti, una volta terminato il ruolo si ritrovano da soli: non erano veri leader!

Sono poi convinta che “leaders are readers”. Ci sono centinaia di libri che vale la pena leggere per apprendere e migliorarsi: il già citato Give&Take, La Bussola del Successo, Principles, The 7 Habits of Highly effective people, Think fast and slow, Antifragile, Work Rules, Lean In per citarne alcuni.

    4.Cosa significa per te il termine “innovazione” e come cerchi di portarla quotidianamente all’interno del tuo ambiente lavorativo?

Innovazione secondo me è la risposta concreta ad una dote fondamentale: la creatività. Essere creativi significa porsi continue domande e a cercare di cambiare o di migliorare quello che vedi intorno a te. Il progetto Fuoriclasse della Scuola, ad esempio, è stato realizzato da un team pubblico-privato dopo la constatazione che mancava un collettore affidabile per raccogliere borse di studio per studenti eccellenti. Una innovazione nel mondo dell’istruzione e del no profit!

    5.La tua citazione preferita?

L’ispirazione esiste ma ci deve trovare già all’opera
(Pablo Picasso).

 

Grazie mille Alessandra per il tempo dedicatoci e per l’interessante conversazione.

Benedetto Buono

(2) commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *