Paese che vai, leadership che trovi. È questo lo spirito del post introdotto dallo #spiritoleader di questa settimana, Stefano Barazzetta, alumnus MIP Politecnico di Milano divenuto Investment Manager Est Africa ed India per Opes Impact Fund, organizzazione che si occupa di investimenti nell’ambito della cooperazione internazionale, fair trade, inclusione finanziaria, sostegno all’impresa sociale.
Un ruolo nel quale il confronto con altre lingue e culture, anche molto distanti tra loro, è all’ordine del giorno, e dove gli stili di leadership e management devono integrarsi perfettamente per raggiungere i risultati desiderati.
In che modo raggiungere una simile sintesi?
Punti di forza e debolezza delle leadership nel mondo
Potremmo sintetizzare così la ricerca realizzata da YSC, società leader nel coaching e consulenze psicologiche aziendali, e recentemente pubblicata sull’Harvard Business Review.
Obiettivo dello studio, individuare i punti di forza e di caduta della leadership aziendale a livello globale, tracciando una mappa delle eccellenze nelle soft skills, le capacità intangibili e spesso legate alla sfera psicologica dell’individuo.
Scopriamo, ad esempio, che i leader europei eccellono nell’elaborazione di strategie, così come nella capacità di inclusione e di visione, mentre arrancano nello sviluppo del team, nell’ambizione e nel pensiero orientato all’azione.
Gli U.S.A., invece, sono la patria della leadership orientata all’azione, della collaborazione all’interno del team e dell’attitudine commerciale, ma dimostrano le maggiori lacune nella consapevolezza di sé, nella genuinità e nell’organizzazione.
Organizzazione che, invece, è prerogativa dei leader mediorientali, assieme alle capacità commerciali e all’attitudine alla crescita. La Cina sforna i migliori leader nell’analisi, l’America Latina quelli più ambiziosi, includenti e collaborativi, l’India i più consapevoli di sé e capaci di creare legami e gli africani brillano per creatività e sviluppo del team.
Alcuni buoni consigli per i nostri leader (e per chi li deve assistere)
Oltre alla classifica, il CEO di YSC e il suo team hanno redatto alcuni utili suggerimenti per la leadership globale. A quelli europei, in particolare, è stato suggerito di:
- essere più intraprendenti
- essere più flessibili di fronte al cambiamento
- agire in modo meno strutturato e rigido
Per collaborare in modo proficuo con questi leader, potrà essere utile sapere che:
- bisogna rispettare e onorare i ruoli
- è necessario dedicare più tempo all’esecuzione
- non bisogna trascurare il desiderio di inclusione.
Tra gli altri suggerimenti a livello globale:
- I leader cinesi dovrebbero essere più positivi nell’affrontare gli intoppi e le avversità
- Quelli americani necessitano di migliorare la capacità di ascolto
- Gli indiani potrebbero trarre beneficio dal pensare di più come team
- I latinoamericani dovrebbero essere pronti a offrire e ricevere feedback sinceri
In conclusione
Lo #spiritoleader che decide di intraprendere una carriera internazionale è, afferma Stefano Barazzetta, un carattere curioso, paziente e desideroso di conoscere le altre culture. Per far ciò, oltre alle caratteristiche innate, è necessario costruire una toolbox di strumenti di leadership e management, da espandere in itinere attraverso il confronto con le altre culture.
Con voi abbiamo condiviso i pareri degli esperti: cosa ne pensate? Vi riconoscete in uno di questi profili, o avete avuto a che fare con simili problematiche nel confronto con leadership di aree geografiche differenti?