Le 6 soft skills più richieste secondo Monster

Le 6 soft skills più richieste

Hard, technical e soft skills.

Concrete, le prime. Certificate, le seconde. Intangibili e determinanti per un leader, le ultime.

Sempre più spesso le hard skills e le competenze tecniche sono considerate dei given – utili per ottenere un colloquio e superare la prima scrematura – ma per conseguire un ruolo di spicco in una Company è indispensabile dimostrare un set di soft skills superiore rispetto alla concorrenza.

Intelligenza emotiva, empatia, creatività, attitudine positiva sono alcuni esempi di soft skills: competenze fondamentali non solo per persuadere clienti e partner, ma anche per rapportarsi efficacemente con i colleghi ed il team.
Ecco, secondo Monster – uno dei player internazionali più autorevoli in campo di recruiting – le 6 soft skills attualmente più richieste dalle aziende.

1. Saper giocare di squadra

Saper lavorare in team è una virtù indispensabile per un leader moderno. Dimenticate il manager autoritario: il boss, oggi, deve immergersi nella sua squadra e comprenderne le dinamiche. Questo si traduce in un alto livello di intelligenza emotiva e sensibilità, e in un altrettanto forte spirito di collaborazione. Scendete dal piedistallo e mettetevi sempre a disposizione delle vostre risorse, anche lavorando a quattro mani con loro: perché un leader si riconosce nel momento del bisogno.

2. Saper comunicare

La comunicazione, per un leader, è tutto. Una soft skill molto trasversale, che si estende dalla capacità di realizzare una presentazione convincente, all’abilità di dialogare in modo diretto e confident con tutti gli stakeholder – dalle risorse ai dirigenti –, per arrivare alla dote di saper vendere in modo efficace le proprie idee, esprimendole in maniera lineare e strutturata.
Per emergere, quindi, coltivate le vostre abilità espressive, privilegiando chiarezza e semplicità.

3. Sapersi mettere in discussione

Nel mondo del business, chi si ferma è perduto! Qualsiasi sia il traguardo che avete raggiunto, non sedetevi mai e continuate a perfezionarvi e ad espandere le vostre conoscenze. Corsi di aggiornamento, workshop, esperienze all’estero, cambi di ruolo e settore: all’interno del vostro curriculum enfatizzate il vostro spirito di adattamento e la vostra tensione alla crescita.

4. Saper risolvere i problemi

È forse una delle domande più spinose che vi potrebbero arrivare nel corso di un colloquio: “Mi racconti una situazione critica, e come l’ha risolta”. Può suonare “tricky”, perché costringe a confessare una condizione di iniziale difficoltà, ma va al contrario sfruttata come opportunità per mostrare la propria attitudine pragmatica, la capacità di trovare soluzioni efficaci e veloci e di portare risultati, concreti, e di successo.

5. Saper risolvere i conflitti

Complice la tensione, la pressione e una scadenza che si avvicina, lo stress all’interno di un team può degenerare in crisi. Un bravo leader non solo deve saper sedare gli scontri, trovando soluzioni win win per soddisfare i contendenti, ma più spesso evitare che i conflitti si accendano, stimolando il dialogo e utilizzando il confronto aperto per sondare il clima all’interno del team ed evitare di arrivare al limite.

6. Saper portare valore aggiunto

Come? Utilizzando lo spirito critico, in ogni frangente. Anche quando il tempo stringe e le energie scarseggiano, evitate di comportarvi come un passacarte, ma aggiungete in ogni attività un tocco personale. Basta un commento in più in una presentazione, o una rielaborazione di un documento, in modo sintetico e acuto, per far emergere il vostro punto di vista e rendere immediata l’importanza del vostro contributo.

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Il consiglio di Monster? Inserite queste soft skills ben visibili all’interno del vostro curriculum e preparate esempi pratici da discutere durante il colloquio.

Sarà la vostra attitudine positiva e la vostra personalità proattiva a farvi vincere la sfida per ottenere il posto di lavoro più ambito.

(3) commenti

  1. Benedetto Caramanna

    Articolo molto interessante, concordo su tutte e 6 le soft skills indicate, aggiungo anche l’intelligenza culturale, ossio la capacità di operare in modo efficace in un ambiente culturale diverso.

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  2. Concordo pienamente con quanto scritto, ma non si parla mai di inserimento nel mondo lavorativo per le persone con disabilita’ (appartengo a quella categoria che può e vuole lavorare)….le leggi ci sono ma nn sono messe in pratica dalle aziende…perché???

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  3. Francesco Chessa

    Tutto molto bello e condivisibile, in teoria……….
    Nella realtà del tessuto imprenditoriale italiano, sono molto rare le aziende che abbiano chiara l’idea di cosa siano queste caratteristiche personali e professionali….purtroppo.

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