Ce lo siamo domandati numerose volte: quali sono le caratteristiche che un leader deve avere per essere considerato tale dal suo gruppo dei pari e dai suoi subordinati?
Le risposte sono state le più diverse: qualità specifiche, competenze, ma anche soft skills, open mind e attitudine inspiring.
Insomma, la figura del vero leader sembra essere un variopinto mosaico composto da decine e decine di tessere differenti.
Questa domanda se l’è fatta anche Sunnie Giles, un’esperta in organizzazione aziendale e consulente attiva nell’area dello sviluppo della leadership. La risposta l’ha trovata intervistando 195 leader in ben 15 Paesi differenti. A loro, Sunnie Giles ha posto una semplice, quanto preziosa, domanda: data una lista di quasi 75 caratteristiche che un leader deve avere, quali sono le 10 più importanti?
Grazie a questo studio, la specialista ha potuto creare un set ben definito di skills che un grande manager deve dimostrare per godere di questo riconoscimento professionale, identificando 5 aree di priorità che ogni aspirante leader dovrebbe identificare come obiettivo da conquistare.
Scopriamole insieme:
1. Trasmettere sicurezza al team ed avere una spiccata moralità
Chi l’ha detto che per conquistare la leadership non si debba guardare in faccia nessuno? Che per raggiungere la vetta l’unica strada percorribile sia quella dell’individualismo? Al contrario, la primissima area, più rilevante, quando si parla di leadership è legata alla capacità di saper dimostrare una grande eticità e di essere trasparente con i propri collaboratori, comunicando in modo chiaro obiettivi e risultati. Proprio perché l’informazione è potere, avere la capacità di condividerla, significa mettere le basi per una collaborazione sana e virtuosa.
2. Dare una direzione chiara, per organizzare al meglio il lavoro
Immaginate di dover avanzare al buio, senza senso di orientamento. Quanto impieghereste per raggiungere il traguardo? Come potreste organizzarvi per massimizzare i vostri sforzi, se privati di indicazioni sul cammino da percorrere? Questa sensazione di smarrimento è molto simile a quella provata da un team che non ha un leader competente al vertice. La differenza, per essere considerato un punto di riferimento dalla squadra, la fa sicuramente la capacità di trasferire chiaramente gli obiettivi professionali da raggiungere,e di fornire una linea guida esatta e comune verso il successo. Solo in questo modo i collaboratori potranno pianificare il proprio lavoro, comprendere il motivo dello sforzo richiesto, sentirsi responsabilizzati ed impegnarsi per dare il massimo.
3. Creare un clima positivo al lavoro
Trascorriamo in ufficio molto più tempo di quello che possiamo dedicare alla vita privata. È comprensibile, quindi, come sia fondamentale che tra le quattro mura del business si respiri un’aria positiva, frizzante e collaborativa. Chi deve occuparsi di questo? Principalmente il leader, che deve essere in grado di promuovere la cultura della condivisione e di favorire la creazione di relazioni virtuose, utili alla produttività. Lo strumento chiave per stimolare il senso di appartenenza? Sicuramente la comunicazione: comunicare spesso e in modo aperto e chiaro, pianificando scambi frequenti e bidirezionali, aiuta ad essere sempre allineati e coinvolti.
4. Essere aperti e tesi al cambiamento
Potere all’innovazione: essere capaci di guardare avanti, dimostrarsi open minded ed essere pronti a cambiare idea, accettare le sconfitte e rimettersi in gioco, senza smettere mai di imparare, sono grandi qualità per un leader. Non solo skills individuali: un vero leader deve saper trasferire questa tensione al cambiamento ed al continuo miglioramento a tutto il team, fornendo tutti gli strumenti per affrontare le sfide a viso aperto, gestire i rischi e trasformarli in opportunità.
5. Impegnarsi a generare nuovi leader, senza paura
Un vero leader, infine, è anche quello che è sinceramente interessato alla crescita delle proprie risorse e che le spinge a dare il massimo, fino a superare il maestro, senza timore di perdere autorità o venire scavalcati. Mostrare ai propri collaboratori una concreta attenzione verso il loro percorso di sviluppo favorisce, evidentemente, la nascita di legami forti tra un dipendente ed il suo manager, stimolando fedeltà e senso di riconoscenza.