La soddisfazione è la chiave per fare carriera

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Stipendio, ruolo, benefit e altri dettagli, non sono più – o forse non lo sono mai stati – indicatori sufficienti per garantire la felicità del dipendente.

A dirlo è Paolo Gallo, responsabile Risorse Umane del World Economic Forum di Ginevra e leadership coach, che dopo anni di studi e centinaia di interviste svolte in numerosi Paesi in tutto il mondo, ha scoperto che i 3/4 dei dipendenti non sono soddisfatti del proprio lavoro.

Il motivo? Spesso i criteri utilizzati per scegliere l’azienda in cui lavorare non sono quelli corretti.

C’è chi, come anticipato, valuta un lavoro solo in base allo stipendio proposto, puntando al miglior offerente, ovviamente. C’è ancora chi sceglie l’azienda in base alla vicinanza tra ufficio e casa, per un comfort a tutto tondo. Ancora, molti dipendenti guardano più al prestigio della Company, scegliendo sempre nomi altisonanti, pensando così di arricchire il curriculum di esperienze di spessore.

Invece, secondo Gallo, il 25% dei dipendenti davvero soddisfatti del proprio impiego hanno adottato criteri di scelta radicalmente differenti, imparando ad osservare sfumature spesso ritenute poco rilevanti e invece, nel lungo periodo, risultate fondamentali. I più smart, durante il loro percorso di carriera, hanno anche mantenuto alta l’attenzione verso comportamenti virtuosi e in grado, nel tempo, di garantire la crescita professionale e la vera soddisfazione.

Quali?

Ecco i 3 principali alleati della soddisfazione:

1. Siete in linea con la cultura e il clima della Company?

Sembrerà un elemento futile, ma in realtà la comunanza di obiettivi e di mood tra risorsa e azienda conta molto nel benessere del dipendente sul posto di lavoro. Se non sposate la cultura dell’impresa, se notate che all’interno non vigono regole meritocratiche – facile da comprendere osservando i percorsi di crescita e di promozione dei manager – se il turnover è troppo elevato o troppo basso, forse significa che l’azienda in cui state entrando non è un posto di lavoro virtuoso. Un’impresa che non premia i migliori talenti, che non sa motivarli per rimanere o che, al contrario, li trattiene per troppo a lungo, seduti e comodi, potrebbe rivelarsi una pessima scelta. Durante il colloquio cercate di indagare subito queste condizioni, facendo anche attenzione a come venite trattati ed accolti. Se il processo di selezione è frettoloso, troppo severo e poco attento all’aspetto umano del candidato, sollevate le antenne.

2. Non abbassate la guardia sulla vostra reputazione

Siete appena entrati in una nuova Società? Non perdete tempo ed iniziate a costruirvi una solida reputazione. All’inizio, essere professionisti ancora poco conosciuti dai colleghi, ma preceduti da una buona nomea fatta di ottime referenze e skills solide, vi aiuterà ad assumere subito una posizione di controllo. Nel lungo periodo siate certi di poter mantenere le aspettative e superarle, meritandovi la fiducia di tutto il team. Solo in questo modo le aziende più virtuose, sapranno riconoscere il vostro valore e premiarvi. Come si costruisce una buona immagine, fatta di fiducia e credibilità? Lavorate a stretto contatto con il vostro teamdimostrate competenza, credibilità e solidità. Fatevi trovare pronti quando compaiono criticità e issues. Siate problem solvers e cercate sempre di risolvere i conflitti e, se possibile, di prevenirli.

 3. Non dimenticate di crescere

Fotografatevi appena entrati in una nuova realtà. Quello che siete oggi sarà il vostro punto di partenza, da cui evolvere, giorno dopo giorno. Non date mai per assodata la vostra posizione e le vostre competenze. Siate sempre aperti al nuovo e al cambiamento. Siate flessibili e pronti ad imparare, facendovi spingere dalla curiosità anche verso temi all’apparenza poco attinenti al vostro ambito lavorativo. Lanciarvi in un’esperienza sportiva di squadra, vi farà imparare molto sulle dinamiche di un team. Appassionarvi alla lettura, renderà più fluida e fertile la vostra mente. Dedicarvi nel tempo libero al volontariato vi farà diventare più sensibili alle necessità ed ai bisogni di un gruppo.

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