Intervista a Horacio Pagani, fondatore della Pagani Automobili

“Arte e scienza possono camminare mano nella mano” diceva Leonardo da Vinci: Horacio Pagani, che ha proprio il genio fiorentino come modello, questa frase, l’ha fatta decisamente sua.

Nel racconto appassionato della sua vita e di ciò che ha costruito come imprenditore, questa dicotomia è sempre presente: gli occhi sognanti e le parole vibranti dell’artista si accompagnano infatti a descrizioni minuziosamente dettagliate della più recente tecnologia brevettata, anche la più complessa, come può essere il carbotitanio, che fa da pelle all’ultima creazione di Pagani, la Huayra.

Ogni parola di Horacio, di fatto, trasmette passione. E si intuisce che la passione è il motore di tutto, nella sua ottica. La passione segna la concezione del mondo di Horacio, che non parla mai – ad esempio – in prima persona quando racconta dell’ultima meraviglia costruita: è il “noi” a dominare il racconto, perché per lui il team è fondamentale.

Emerge quindi potente la leadership del personaggio, che sa guidare i suoi collaboratori verso la realizzazione di un sogno – quello formulato da un bambino nato e cresciuto nella lontana pampa argentina – di costruire le auto più belle e tecnologiche al mondo. Le hypercar: termine coniato proprio per le auto di Horacio, da chi di giornalismo motoristico fa il suo lavoro.

Il sogno di hypercar diventa quindi comune: da Horacio è stato trasmesso al suo team, che lo seguirebbe ciecamente ovunque, fino al mondo intero. La leadership di Horacio è magnetica, ci avvolge e pervade la stanza, il suo studio personale nella factory storica, dove abbiamo la fortuna di incontrarlo e ammirare gli schizzi fatti a mano delle sue creature nonché le riproduzioni in scala delle automobili che lo hanno ispirato.

Si resterebbe ore, forse giorni, ad ascoltare il suo racconto, che procede spedito senza soluzione di continuità.

L’innovazione è l’altro pilastro della sua vita: indispensabile per progredire, diventa strumento realizzativo della “scienza” di cui parlava Leonardo.

Tutto è innovazione in Pagani: dai materiali utilizzati di ispirazione aeronautica fino al layout della nuovissima factory produttiva, che sorge a un passo da quella storica.
Abbiamo avuto la fortuna di visitare anche quella e di sentirci, ancora una volta, bambini: i nostri occhi, risplendevano sognanti davanti a quelle magnifiche creature di carbonio e titanio, con ancora nelle orecchie la voce narrante di Horacio.

La sua voce ci accompagnerà per sempre e speriamo accada lo stesso con voi che vedrete la video intervista integrale. Davvero uno SPIRITOLEADER.

Grazie mille Horacio per il tempo dedicatoci e per l’interessante conversazione.

Benedetto Buono

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