Intervista a Cristian De Mitri, Founder e CEO di Eggup

Per il decimo appuntamento con la rubrica “5 domande al top”, oggi abbiamo il piacere di incontrare Cristian De Mitri, founder e CEO di Eggup.

La sua carriera è scandita da tappe fondamentali: a 15 anni in Marina, come allievo della Scuola Navale Militare “F. Morosini” di Venezia, a 24 laurea in Ingegneria Biomedica, a cui seguono 6 anni come Consulente IT.
Dal 2013 è CEO di Eggup una startup HR-tech che rivoluziona il modo di analizzare e combinare le soft-skills individuali nei team di lavoro.

  1. In cosa consiste esattamente il tuo lavoro e quali sono le sfide maggiori che devi affrontare ogni giorno?

Il mio lavoro è quello di guidare e far sviluppare l’azienda con un attenzione maniacale al mantenimento del focus sulla nostra vision, che considera il team come l’unità “atomica” di un qualsiasi contesto produttivo e che vede il teamwork e le soft skills come gli unici elementi in grado di fare la differenza. Attualmente le nostre sfide di ogni giorno sono due:

  • Rendere la nostra soluzione sempre più accessibile e facile da usare.
  • Far “sposare” la nostra innovazione per quello che realmente è: un facilitatore dei processi di selezione e riorganizzazione sempre al fianco dei professionisti HR. 
  1. Quale è stato il momento professionale più bello e quello più difficile che hai vissuto?

Il primo grande contratto è uno di quegli attimi in cui ti senti soddisfatto di aver lavorato così tanto.
Il momento più difficile? Un periodo di “stallo” lungo più di 6 mesi. Senza nessun segnale positivo in vista, resistere è stato durissimo. Cercare, senza trovare, una chiave di lettura utile a comprendere ciò che il mercato chiedeva è come navigare senza meta, bruciare risorse e ritrovarsi al punto di partenza. Ciò che ci ha salvato? La nostra perseveranza e tanto spirito di sacrificio! Dopo 6 mesi ecco la soluzione, un’implementazione rapidissima e finalmente di nuovo in carreggiata.

  1. Cosa significa per te il termine “leadership” e come cerchi di portarla quotidianamente all’interno del tuo ambiente lavorativo?

Per me i leader sono da sempre coloro che danno l’esempio con i fatti. Quelli che sanno “come si fa” non perché hanno la “scienza infusa” ma perché hanno la capacità di riprovarci. Sono quelli che sanno quando non mollare dando la carica fino al fischio finale e che quando perdono incassano con dignità e fanno gli onori. Quelli che quando li guardi negli occhi trasmettono grinta e fiducia e che non hanno bisogno di chiedere o parlare per essere seguiti. Quelli che hanno sempre voglia di imparare.
Per me “leadership” è la capacità di ottenere risultati attraverso lo sviluppo e il potenziamento di sé e delle persone con cui si collabora.

  1. Cosa significa per te il termine “innovazione” e come cerchi di portarla quotidianamente all’interno del tuo ambiente lavorativo?

Per me innovare è creare dei link: integrare. L’integrazione di conoscenze, punti di vista, dati, strumenti, esperienze, è innovazione. “Osservare” è il processo che mi consente di creare nuovi collegamenti.

  1. La tua citazione preferita?

“Inside of a ring or out, ain’t nothing wrong with going down. It’s staying down that’s wrong.” – Muhammad Ali.

Grazie mille Cristian per il tempo dedicatoci e per l’interessante conversazione.

Benedetto Buono

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