Superata la soglia degli “anta”, trovare un nuovo lavoro potrebbe rivelarsi un’impresa… fantozziana. Ricordate la tragicomica scena di “Fantozzi va in pensione”, in cui l’ormai attempato ex ragioniere cerca di porre fine alla noia trovando una nuova occupazione? Scoraggiato dai limiti di età previsti in tutti gli annunci di lavoro, si riduce a falsificare la carta di identità e a presentarsi a un concorso in un improbabile travestimento da giovane, con tanto di corsetto stringi-pancia, finta abbronzatura e tintura ai capelli. E l’esito, neanche a dirlo, è terribile.
Quando non si è più giovani professionisti freschi di formazione, la paura di restare a piedi è lecita, specie in un mondo affollato di agguerriti Millennials, magari tecnologicamente più smaliziati e disposti ad accettare compensi inferiori. E più sale l’ansia, più peggiorano le performance. E più sale l’ansia.
Come vincere il timore di non riuscire a trovare una nuova collocazione?
Qualche utile consiglio ci viene dalla psicologia del lavoro, e potremmo così riassumerlo: no panic! Mostrare segni di paura e sconforto non vi aiuterà di certo a trovare nuove opportunità né a fare una buona prima impressione.
Ecco, invece, qualche comportamento efficace per convincere gli intervistatori delle proprie capacità e vivere un’esperienza professionale costruttiva e gratificante.
1. Abbiate fiducia in voi stessi
Lo sconforto è lecito, specie se siete fuori dal giro da un po’ di tempo. Ma dovreste evitare di trasmettere ansia e insicurezza a chi avete davanti. Al contrario, rispondere con serenità e consapevolezza di sé alle domande dell’intervistatore contribuisce a comunicare fiducia. Sarebbe meglio non essere preoccupati, ma se proprio lo siete nulla vieta di bluffare un po’.
2. Mostratevi affidabili
Oltre ad avere fiducia in voi stessi, dovrete guadagnarvi quella della persona che potrebbe scegliervi per un nuovo incarico. In contesti dominati da stress, scadenze da rispettare, ansia di non perdere un cliente e via dicendo, i datori di lavoro devono poter contare su persone affidabili, che non si tirino indietro alla prima difficoltà. Durante un colloquio, mettete in luce la vostra serietà e dimostrate sensibilità verso temi legati al rispetto delle regole e degli accordi.
3. Non dimenticate le vostre ragioni
Nel lavoro, un po’ come in amore, vince chi fugge? Non esageriamo. Ma nemmeno bisogna credere che mostrarsi disposti a tutto pur di essere scelti sia una strategia vincente. Anche perché se siete troppo “disponibili” – per non dire disperati – potreste perdere forza contrattuale quando si tratterà di stabilire compensi, benefit e condizioni lavorative.
4. Pensate al traguardo e alle tappe intermedie
Come spiega (nel suo saggio Smart Change) Art Markman, docente di psicologia e marketing dell’Università del Texas di Austin, nella ricerca del lavoro può essere utile focalizzarsi sul processo, piuttosto che sul risultato. Questo significa pensare, sì, al proprio obiettivo di carriera finale, ma anche e innanzitutto ai passi intermedi necessari per raggiungerlo. Un corso di perfezionamento, un Master, uno slancio di networking. Significa, inoltre, focalizzarsi sulle azioni da compiere concretamente, anziché su un generico status da perseguire.
Come? Candidatevi per posizioni aderenti alle vostre competenze. Parlate con amici ed ex colleghi per scoprire eventuali posizioni aperte in aziende di loro conoscenza. Esercitatevi a parlare, come se affrontaste un colloquio. Non smettete di leggere e di informarvi.
Non importa quale sia il vostro livello di esperienza o da quanto tempo siate alla ricerca dell’occasione giusta: le strategie utili per rilanciare la carriera sono le stesse. Focalizzatevi sull’obiettivo finale, ma valorizzate anche i momenti di transizione. Ragionate in termini concreti, ma non dimenticate l’attitudine da osservare in fase di colloquio. Tenete gli occhi aperti sulle opportunità, senza sopravvalutare – ma nemmeno sottovalutare – i “nativi digitali”.
Ogni application, ogni incontro, ogni contatto è un’occasione per crescere e imparare: fatene tesoro.