Burnout: bruciato, esausto, finito.
È la sensazione di cortocircuito che una risorsa prova quando il livello di stress ha raggiunto, e oltrepassato, il suo limite.
Un feeling negativo che parte come affaticamento, si evolve in stati di ansia e scaturisce in esaurimento emotivo, fino a portare al collasso inteso, lavorativamente parlando, con la perdita di motivazione e le, inevitabili, dimissioni.
Un fenomeno sempre più diffuso, causato da una visione miope delle imprese e da un cattivo balance tra lavoro, vita privata, overload di attività e gratificazioni.
Vi sarà capitato in determinati periodi, ad esempio, di notare veri e propri esodi di massa dei dipendenti da alcune aziende: fughe, diaspore, licenziamenti fiume sono il segnale che il clima in ufficio non è più tollerabile e che le risorse hanno superato il livello di sopportazione, o hanno provato sulla pelle la sindrome da burnout.
Una condizione, quella dell’ammutinamento del team, impensabile per un vero leader che deve, al contrario, generare coesione, collaborazione e spirito di squadra per poter contare sulla massima motivazione delle sue risorse.
Specialmente quando all’orizzonte c’è un obiettivo importante da raggiungere, che potrebbe mettere a dura prova la resistenza fisica ed emotiva del team, serve una strategia preventiva per tenere i nervi saldi e mantenere il controllo.
Grande sfida in vista? Ecco come salvaguardare le proprie risorse – e sé stessi – dal burnout.
Una risorsa è in primo luogo una persona: proteggetela
Per prevenire il burnout delle risorse, un leader deve difendere l’autostima e l’autoconsapevolezza delle persone che lavorano con lui, evitando il fenomeno di depersonalizzazione e di alienazione causato da overload di attività e da ritmi insostenibili.
Ecco qualche consiglio:
- Definite gli obiettivi. Non solo quelli del team (vincere una gara tra agenzie e accaparrarsi il cliente), ma anche quelli personali (avere una promozione, ottenere una risorsa da gestire) dei singoli dipendenti. Trovare un match tra i due aspetti, aiuta le risorse a focalizzare il target personale e ad auto motivarsi.
- Assegnate bene i compiti, definendo chi fa cosa. Non lasciate aree grigie o ambigui “dobbiamo”. Chiarire i singoli task di ognuno determinerà anche le responsabilità individuali, motivando i singoli membri.
- Siate sempre leali ed evitate imbrogli. Soprattutto in un momento in cui state chiedendo a tutti di dare il massimo, ripagateli con una moneta fatta di trasparenza e onestà.
- Ricompensate lo sforzo. Nessuno fa niente per niente: se il team ha lavorato bene e sta performando in linea con le aspettative, va ripagato, pena un crollo dell’autostima e la nascita di un senso di frustrazione.
Mostrate di avere tutto sotto controllo
Una delle cause del burnout è la baraonda lavorativa. Richieste inaspettate, timing bucate, meeting fuori orario e documenti che si accumulano, generano nel team la sensazione di perdere controllo e lucidità. Un vero leader, al contrario, sa rassicurare il suo team e tenere le redini del progetto, infondendo serenità.
Come?
- Commitment volontario. Non ingannate il team nascondendo l’effort del progetto. Se prevedete all’orizzonte tempi duri e grande impegno, lasciate che ognuno decida se partecipare al progetto, in libertà. Chi rimarrà sarà consapevole di ciò che lo aspetta, sin dall’inizio.
- Brief chiari. Evitate di dare informazioni parziali o confuse al team. Comunicate ad ogni membro con esattezza qual è l’obiettivo da raggiungere, qual è il singolo compito a lui assegnato e quale l’output richiesto.
- Immediatezza comunicativa. Niente tentennamenti: di fronte a situazioni complesse, servono atteggiamenti risoluti. Evitate frasi sibilline e inutili apprensioni: comunicate in modo chiaro, usando parole semplici e dritte al punto. Il team non ha tempo anche per interpretare le vostre richieste.
Prevenite l’esaurimento
L’aumento dello stress all’interno del team è normale in una fase di lavoro intensa. Monitorate, però, la lancetta dell’ansia, affinché non vada in tilt!
Ecco qualche consiglio:
- Stimolate l’oggettività. Durante la tempesta, è difficile rimanere lucidi e il rischio di venire travolti dalla mareggiata è concreto. Aiutate le risorse ad avere un punto di vista oggettivo e razionale sugli eventi che scuotono il team, per riequilibrare le emozioni e prendere le distanze dal vortice di stress.
- Scandite il lavoro, con volate e pause. Dopo un’accelerata, chiedete alle vostre risorse di rifiatare e di prendersi un momento di tranquillità, con meno ore lavorative e niente nuovi brief per qualche giorno. Preferite scatti brevi e veloci, intervallati da fasi di recupero, piuttosto che lunghe maratone sfiancanti.
- Niente monotonia. Svolgere lo stesso lavoro, giorno dopo giorno, provoca affaticamento e assuefazione, portando all’esaurimento. Stimolate il metabolismo cerebrale delle vostre risorse cambiando, ogni tanto, le carte in tavola: ridistribuite i compiti e mescolate i team, per far sì che i dipendenti trovino l’occasione per sgranchire le skills più intorpidite.
- Favorite il riposo (notturno) del team. Un vero leader deve anche occuparsi del benessere psicofisico delle proprie risorse, per assicurarsi di avere collaboratori scattanti e in perfetta salute. Durante i periodi di lavoro più intenso, assicuratevi che le vostre risorse riposino bene: insonnia e ansie notturne, infatti, accelerano la cavalcata della sindrome da burnout. Senza entrare nel loro privato, fate ciò che potete per garantire giornate sane: come iniziare le attività mezz’ora dopo la mattina, per farli dormire qualche minuto di più, o invitarli a fare pausa all’aria aperta per godere della luce del sole (in grado di regolare umore e ritmo sonno/veglia).
In conclusione, anche di fronte a deadline imminenti e a progetti all’apparenza insormontabili, evitate di spremere il vostro team e di forzare la mano: organizzazione, collaborazione e gestione lucida delle difficoltà, sono le chiavi per lavorare in modo sostenibile nel tempo.
Angelo
Ottima rappresentazione della situazione di molti team di vendita on field. Indicazioni utili da scolpire nelle riunioni dei top team che decidono le strategie d’impresa ormai solo legate a tattiche finanziarie di breve periodo.