Economista, consulente, scrittore, saggista, partner EY, tra i più noti e apprezzati consulenti su temi di corporate governance in Italia. Nella sua attività professionale supporta i consigli di amministrazione e le direzioni generali di numerose società nella progettazione di sistemi retributivi e di incentivazione e nel miglioramento dei processi gestionali e di governo d’impresa. Segue con particolare attenzione il tema della sostenibilità degli investimenti nel medio termine e degli impatti della digitalizzazione sulle variabili macroeconomiche. È autore di numerosi libri e articoli sul tema dell’organizzazione e gestione d’impresa.
1. In cosa consiste esattamente il tuo lavoro e quali sono le sfide maggiori che devi affrontare ogni giorno?
Il mio lavoro è quello di supportare le aziende a produrre maggior valore per i propri stakeholder in modo sostenibile nel lungo periodo. Per fare questo aiuto il Board e il Top Management a declinare la propria strategia in obiettivi operativi sui quali misurare la bontà del proprio operato e a scegliere le migliori forme di governo societario per conseguire gli obiettivi definiti. Nell’economia contemporanea infatti fondamentale è la capacità dell’impresa di produrre un valore e condividere lo stesso con gli stakeholder (dipendenti, azionisti, clienti, fornitori, etc.). In questa ottica diventa centrale attrarre e motivare persone necessarie al proprio business e quindi, tra le altre cose, la capacità delle imprese di offrire alle proprie persone sistemi retributivi e incentivanti in linea con quello che si vuole essere e diventare.
2. Quale è stato il momento professionale più bello e quello più difficile che hai vissuto?
Professionalmente ho vissuto tantissimi momenti belli. Per chi segue l’attività commerciale come faccio io, ogni chiusura di un contratto con un cliente importante merita di stappare una buona bottiglia. Ma bellissimi momenti sono anche i riconoscimenti che si ricevono dai clienti per il buon lavoro fatto assieme, come ad esempio quando una nuova politica retributiva viene approvata in assemblea degli azionisti con una larghissima maggioranza e si ricevono i complimenti dal Presidente del CdA. O quando il CdA di una grande impresa ritiene doveroso ringraziarti per il supporto avuto in un processo di Board Evaluation.
Un momento difficile è stato invece quando, a seguito di una fusione tra società, mi sono trovato a dover gestire una ristrutturazione con il rischio che l’intero business di cui ero a capo fosse chiuso. Non è stato bello ma sicuramente istruttivo perché mi ha dato ancor più la convinzione di dipendere essenzialmente dalla mia professionalità, da quella del mio team e dalla stima dei nostri clienti invece che dall’ azienda nella quale ci troviamo di volta in volta a lavorare.
3. Cosa significa per te il termine “leadership” e come cerchi di portarla quotidianamente all’interno del tuo ambiente lavorativo?
Per me leader è colui che è ottimista, ha visione e carisma. È ottimista perché le persone hanno bisogno di essere guidate non con la paura ma con la speranza. Ha visione perché per guidare è necessario sapere dove si vuole arrivare. Ha carisma perché non si può essere leader di se stessi ma è necessario coinvolgere le persone di cui si è responsabili. In sintesi, leadership è l’attitudine a voler migliorare sempre, per se stessi e per quelli che faranno il viaggio assieme a te, immaginando il percorso e perseguendo lo stesso con fiducia e coraggio.
4. Cosa significa per te il termine “innovazione” e come cerchi di portarla quotidianamente all’interno del tuo ambiente lavorativo?
Innovazione è tutto. Innovazione è la conditio sine qua non è possibile sopravvivere nel mondo contemporaneo. Chi sta fermo è morto perché verrà travolto da qualcuno che farà le sue stesse cose meglio o a costi più bassi. Innovare è necessario e divertente. Ma per innovare è importante essere sempre aperti al nuovo, alle contaminazioni, non innamorarsi del proprio modus vivendi. L’innovazione può nascere da miglioramento lineare e progressivo, sia in modo discontinuo e talvolta persino stocastico. La cosa importante è essere pronti ad accettare la sfida e perché no, cavalcare l’onda.
5. La tua citazione preferita?
“Homo faber fortunae suae”. Sono diventato adulto quando ho capito che la colpa e il merito delle cose che ti accadono sono sempre tue. Non ha senso recriminare se le cose sono andate diversamente da come desideravi. Analizza il problema, rimboccati le maniche e determina il tuo futuro. Non date retta a quelli che dicono che ai loro tempi le cose erano migliori. Il domani è sempre meglio di oggi che è stato meglio di ieri. Il futuro sarà quello che voi oggi deciderete di creare.
Grazie mille Guido per il tempo dedicatoci e per l’interessante conversazione.
Francesco Cuccuini
Gran bella intervista
Grazie e saluti