I 4 comportamenti del leader che logorano il team

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Chi fa da sé fa per tre? Non nel mondo del business.

La forza del leader risiede nel suo team: un vero trampolino per spiccare il volo verso orizzonti di merito.

Come ogni risorsa cruciale, anche il proprio team va seguito con attenzione e maneggiato con cura.

Basta poco, infatti, per spegnere gli entusiasmi anche delle squadre più abili, demotivare il gruppo e mandare a rotoli il lavoro di anni.

Non è raro, infatti, che team di lavoro altamente efficienti, nel giro di qualche mese, diventino inspiegabilmente come dei macigni ancorati al piede dello sviluppo aziendale. Nel mondo del business, però, tutto ha una spiegazione, o meglio, più d’una: tale involuzione, infatti, può dipendere da fattori esogeni di varia natura, sempre nelle mani dei leader.

1. L’io che vale più del noi è un grande ostacolo al successo

Quante volte, durante i classici dibattiti decisionali che si accendono nei meeting aziendali, riecheggiano tra le 4 mura delle sale riunioni frasi del tipo “Io ho fatto”, “Io ho analizzato”, “Io ho verificato”, eccetera eccetera. In questo incipit si cela già un grave errore: prendersi meriti al singolare, quando invece nella realtà dei fatti, le attività vengono svolte da un gruppo di lavoro intero, non fa altro che far precipitare la voglia di mettersi in gioco da parte dei componenti di un team. Pensate se alle Olimpiadi, in uno sport di squadra, la medaglia d’oro andasse solo ad un giocatore: i compagni, di certo, non la prenderebbero bene e, altrettanto sicuramente, non metterebbero in campo lo stesso impegno nelle partite successive. In una squadra esiste un capitano, come in una company un leader: ciò che non deve esistere, invece, è la voglia di primeggiare a discapito del team, inseguendo un puro ed egoistico successo personale. I risultati, nel giro di poco tempo, dimostreranno che la strategia dell’io è fallimentare, per tutti.

2. La mancanza di comunicazione fa sempre rima con fallimento

E’ una delle ragioni principali che portano al capolinea anche le migliori storie d’amore: la mancanza di comunicazione. Così nella vita, come sul lavoro, non condividere in maniera regolare le informazioni rappresenta una delle più pericolose fonti di insuccesso. Ancora di più quando si parla di team, in cui la parola affiatamento è un top requirement per arrivare al successo. Senza comunicazione, il lavoro day by day andrà alla deriva: non sapere quali attività sta svolgendo un componente del team significa, nella migliore della ipotesi, duplicare i task o replicare medesime fasi progettuali, con il risultato di sprecare tempo prezioso in compiti inutili. Quindi non dimenticate di comunicare costantemente con il vostro team: pianificare un meeting a cadenza settimanale, magari il lunedì mattina, può essere una buona abitudine per evitare di far deragliare il treno della produttività e per far sentire ciascuna risorsa partecipe di un obiettivo comune.

3. Non cadete nel tranello del micromanagement

Gestire un team virtuosamente significa avere piena fiducia nei compagni di avventura. Non perdete tempo prezioso per entrare nei micro dettagli di ciascuna attività, e lasciate alla professionalità di ogni componente del gruppo libero spazio di manovra. Ricordate che correggere un colore in una presentazione power point, rimandare di una settimana un meeting per partecipare ad ogni costo e rallentare la macchina progettuale per controllare e siglare ogni deliverable non sono comportamenti che daranno un valore aggiunto ai vostri progetti, anzi.

4. Bastone e carota: qualcuno dimentica un passaggio

Criticare quando le cose non vanno nel verso giusto, per un leader che ha la responsabilità e l’ownership di un progetto o di una struttura di business, è sacrosanto. Ma farlo sempre e costantemente, come leva strategica tout-court è assolutamente controproducente. Per mantenere alto l’entusiasmo ed il morale imparate a sottolineare anche i meriti, condividendo momenti di gioia e successo nel modo giusto. Ricordate mister Ranieri e la vittoria della Premier League con la favola Leicester? Al primo “clean sheet” decise di portare tutta la squadra a festeggiare mangiando una pizza. A volte basta poco per fare team building e ottenere risultati strabilianti.

Se il vostro desiderio, quindi, è scalare i vertici delle company più importanti del pianeta, ricordatevi di non commettere mai questo tipo di errori. La produttività del vostro team, infatti, colerà a picco, così come i vostri sogni di gloria.

(9) commenti

  1. Finalmente un articolo che sottolinea la verità dei fatti!
    Il successo è un “lavoro” collettivo, dove tutti i componenti della squadra, seppur con compiti specifici, devono dare il proprio contributo per il “bene” di tutti.
    Il “leader” è meritevole solo se tutti sono meritevoli! Da solo non riesce ad andare da nessuna parte!
    Buon lavoro!

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  2. Io aggiungerei anche il 5° punto: quando un membro del team commette un errore (ricordarsi sempre che errare è umano e NESSUNO è perfetto), puntare il dito sul singolo individuo porta a far pesare l’errore ed eventuali conseguenze sul singolo causandone la demotivazione e calo di rendimento dello stesso. Sempre meglio generalizzare e far capire a tutto il team dove si stanno commettendo errori e dove bisogna migliorare.

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