Gli errori che un leader deve evitare – Parte seconda

Gli errori che un leader deve evitare - Parte seconda

Siete rimasti colpiti da quanto possa essere facile, anche per un manager di grande esperienza, commettere errori che, seppur banali, possano portare a conseguenze critiche per tutta l’azienda? Ancora non è tutto: la già lunga lista di common mistakes non è finita.

Mettetevi comodi, aguzzate l’ingegno ed elevate il vostro livello di attenzione: ecco a voi gli altri 5 errori da non fare per essere un leader di successo.

6. Dimenticarsi delle risorse che lavorano con voi

La giornata di un leader è certamente ricca di impegni: tra meeting, business lunch e viaggi di lavoro worldwide, è più facile trovare un posto alla prima della Scala che all’interno dell’agenda di un boss. Per essere un leader virtuoso, però, all’interno di questo ginepraio di appuntamenti è necessario trovare spazio per interessarsi delle risorse presenti nel team di lavoro. Essere distanti dalle persone e lasciarle in uno stato di abbondono durante la loro giornata lavorativa, è estremamente controproducente per le performance complessive. Basterebbero pochi minuti alla settimana per far sentire la vicinanza ai dipendenti: in un piccolo gesto d’interesse può nascondersi il segreto del successo di un’intera azienda.

7. Superare la linea invisibile tra professionalità e amicizia

Creare un’ambiente di lavoro piacevole, dove potersi esprimere al meglio ed in piena libertà, è fondamentale per dare spazio al talento e alle capacità di ogni componente del team. Attenzione, però, a non cadere in una trappola sempre dietro l’angolo per i leader: il legame amichevole sul luogo di lavoro. Un drink o un aperitivo al di fuori dei canonici orari di business aiuta a gestire molte delle relazioni tra risorse, ma all’interno del perimetro lavorativo è bene mantenere un rapporto che si fondi su basi esclusivamente professionali. Disteso, sereno, divertente, ma comunque legato alla massima professionalità: gestire le risorse in questo modo permetterà di evitare i cattivi mormorii legati ai favoritismi che spesso possono serpeggiare all’interno di un gruppo di lavoro.

8. Aperti e trasparenti? No, grazie

Forse l’azienda acquisirà un nuovo cliente, probabilmente il boss avrà un bonus tra qualche giorno, i bilanci sono in negativo. I gossip relativi alle dinamiche aziendali si sprecano quando la vocazione del leader è quella di essere poco trasparente verso il proprio gruppo di lavoro. Certo, esiste un limite da non superare e da proteggere legato alla riservatezza delle informazioni più sensibili, ma essere nei panni di un manager significa anche coinvolgere il team a 360°, comunicando con trasparenza. Pensate a quanto tempo potrebbe perdere un team nel provare ad ipotizzare cosa si mormora nelle stanze del potere, piuttosto che proseguire efficacemente nei lavori: metteteli al corrente e li farete sentire importanti e responsabilizzati.

9. Review annuali che fanno rima con spiacevoli sorprese

Se le classiche review annuali sulle performance lavorative rappresentano un momento temutissimo per i vostri dipendenti, allora significa che non state andando nella giusta direzione. Ciò che viene comunicato in modo formale durante queste valutazioni, infatti, dovrebbe essere già noto alle parti, e non essere presentato come una spiacevole sorpresa. Per stimolare a dare il massimo, invece, è bene dare continui feedback, costanti, chiari e precisi: solo in questo modo potrete indirizzare virtuosamente gli sforzi dei vostri dipendenti che così saranno non solo più produttivi ma decisamente più soddisfatti. Impegnatevi, infine, a tenere fede ai vostri appuntamenti: anche se siete in un periodo di grande stress, trovate sempre il momento per confrontarvi con il vostro team.

10. Resistere strenuamente al cambiamento

Come si evolve velocemente la società, tra innovazione e tecnologia, così anche un’azienda o un team di lavoro devono proseguire costantemente nella loro crescita. Rimanere statici, seppure con uno status quo ottimale, è uno degli errori più difficili da correggere nel medio periodo per un leader. Promuovere la novità, invece, rappresenta una delle leve più efficaci per rimanere sulla cresta dell’onda e godere di un vantaggio competitivo quasi illimitato.

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