Chi di noi non ha mai avuto a che fare con un leader egocentrico e capriccioso? Affogato nei suoi privilegi, chiuso in uffici isolati e inaccessibili, lontano dagli sguardi della massa di impiegati, il leader è spesso annebbiato dalla sua stessa personalità.
E più la scalata tocca vette elevate più l’aria è rarefatta e irreale: lo spazio si riempie di adulatori, sorridenti e pronti a fare colpo per ottenere un vantaggio. E il leader, iper-lusingato, è offuscato dal suo ego smisurato e perde il contatto con la realtà aziendale, smarrisce la connessione con i colleghi e si distacca dalla cultura aziendale.
Leader “tutto io”: preparatevi agli impatti
Le conseguenze di un ego esagerato sono piuttosto gravi.
Non è raro, ad esempio, che un manager presuntuoso sia anche brusco e arrogante nei modi, creando via via un divario sempre maggiore tra sé e gli altri, e disseminando malumore all’interno del team.
Un leader con un ego esagerato, poi, non è assolutamente aperto alle critiche altrui e non accetta alcun feedback negativo sul suo lavoro. Non solo: troppa self-confidence inibisce anche lo spirito critico individuale e blocca la messa in discussione di preconcetti e idee standard. Inutile dire che questo atteggiamento preclude ogni possibilità di miglioramento: il leader egocentrico non imparerà mai dai propri errori, né dai consigli altrui, tantomeno evolverà nel suo pensiero, continuando a battere sugli stessi, consolidati, punti.
Ego smisurato, leader spacciato? Non sempre: con le giuste azioni correttive si può correre ai ripari.
Ce lo spiegano Rasmus Hougaard e Jacqueline Carter – rispettivamente CEO e Partner della società di consulenza manageriale Potential Project – attraverso degli utili consigli pubblicati sull’Harvard Business Review.
Come sgonfiare un ego eccessivo
Riconoscere di essere egocentrici fuori misura è già un primo passo verso il miglioramento.
Per tornare con i piedi per terra e riprendere contatto con la realtà bastano 3 passi.
1. Spogliarsi dei benefit dannosi
Sicuri che avere l’ufficio su un piano dedicato, senza colleghi intorno, sia la scelta giusta per svolgere al meglio il vostro ruolo da leader? Probabilmente no: un manager di successo deve condividere, ascoltare, parlare, tenere sempre il polso della Company. Rinunciate a tutti i privilegi che nutrono l’ego e che mettono un muro tra voi e la realtà aziendale, e conservate solo i benefit che vi aiutano, realmente, a gestire l’impresa in modo efficace.
2. Tenere alla larga i ruffiani
Che siete talentuosi dovreste saperlo: altrimenti non ricoprireste il ruolo manageriale che vi hanno assegnato. Inutile, quindi, circondarsi di adulatori che solleticano l’ego per un evidente tornaconto. Preferite assumere, invece, professionisti intelligenti, smart e senza peli sulla lingua. Potrete scoprire com’è costruttivo scambiarsi feedback ed esperienze per crescere insieme.
3. Coltivare la gratitudine
Spiacenti di dirvelo, ma senza l’aiuto degli altri non sareste dove siete. Un leader è niente senza il suo team, e il successo che ottiene è frutto, soprattutto, dell’impegno di intere squadre di professionisti che, con abnegazione, seguono le direttive del boss. Per questo, la gratitudine è un sentimento fondamentale per guardare la realtà con occhi oggettivi. Ogni sera, prima di spegnere il pc, fermatevi a pensare a chi durante la giornata vi ha aiutato a raggiungere un traguardo, a fare bella figura in una presentazione, a concludere in modo ottimo un deal con un nuovo partner. Fatevi forza e inviate a chi lo ha meritato un messaggio di ringraziamento. Si chiama umiltà e, che vogliate crederci o no, è un ingrediente prezioso per una leadership longeva e solida.