Tutti noi, in almeno un’esperienza professionale, ci siamo trovati a fare parte orgogliosamente di un team omogeneo e unito e abbiamo vissuto sulla pelle l’adrenalina e la fierezza di essere membri di una squadra ben assortita, motivata e vincente, capace di affrontare ogni sfida con entusiasmo e grinta.
Quanti di noi si sono chiesti da dove provenisse quell’amalgama straordinaria, quasi magica?
Frutto di una fortuita coincidenza? Figlia del caso, che ha voluto che talenti brillanti e votati al lavoro di squadra componessero, come tasselli esatti, il mosaico di un’unione imbattibile?
Non secondo Ambrogio Conte, COO di Allianz Investment Management Italy.
La testimonianza di questo protagonista del mondo del management di alto livello, racconta una storia molto diversa, fatta di competenza, psicologia, sensibilità, lungimiranza e tanta preparazione.
Tutte doti che deve possedere un vero leader, il reale artefice di una squadra d’eccellenza.
Per un vero leader, infatti, saper costruire un team valido e ben equilibrato, prima ancora di guidarlo al successo, è una delle sfide più complesse e ricche di insidie da affrontare.
Pensando ad un traguardo da raggiungere più velocemente degli avversari, ad esempio, è facile scivolare in errori comuni, come quello di individuare le personalità più brillanti e competitive, ed arruolarle in squadra.
Il risultato? Un gruppo di persone eterogenee, ma fin troppo simili nell’attitudine, interessate ad emergere a livello personale, poco inclini al sacrificio ed alla collaborazione.
La lezione?
Un vero team, è molto più che la semplice unione di individui. È un’entità unica di forze e abilità che si fondono tra loro per raggiungere, in modo corale, la stessa meta.
Sana competitività, empatia, spirito di sacrificio e collaborazione, comunicazione costante, fiducia reciproca: ecco alcune delle caratteristiche da ricercare nei membri di un team performante.
Un gruppo di lavoro affiatato e di successo, inoltre, agisce insieme per vincere insieme, consapevole che, senza l’apporto di tutti i membri, anche gli obiettivi individuali saranno a rischio.
È l’acronimo stesso della parola, spiegato dal punto di vista di Ambrogio Conte, a sottolineare l’aspetto di interdipendenza tra la squadra e i suoi componenti.
Il vero significato di team, secondo il COO di Allianz, risiede in: “Together Everyone Achieves More”. Una suggestione efficace, che sottolinea come il perseguimento degli obiettivi personali di carriera dipenda, in buona parte, dalla collaborazione con gli altri.
Il successo individuale è legato a doppio filo con il successo del gruppo di lavoro e stabilisce anche il raggiungimento degli obiettivi d’impresa. Per il principio della transitività, quindi, dalla forza di un team dipende il successo dell’azienda, e la consacrazione di un vero leader.
Che fare dunque per dimostrarsi all’altezza?
Di certo, leader lungimiranti non ci si può improvvisare, e contare sul caso può lasciare aperte troppe incertezze.
Detto da leader – come Ambrogio Conte – ai futuri leader, la soluzione è una sola: preparazione e formazione ad hoc.
Come quella offerta da un MBA che, spingendo i professionisti ad osservare il business a 360°, li aiuta a comprenderne l’intreccio strutturale, ad apprendere le logiche di management ed a scegliere con consapevolezza i componenti della squadra da guidare.
Un MBA vale l’altro?
Ambrogio Conte, che in fatto di gestione e managerialità ha tanto da insegnare, sostiene di no: il programma EMBA del MIP, tra le Business Schools del panorama contemporaneo, è una delle realtà più valide dove perfezionare la propria formazione e cucire, su misura, il proprio abito da leader.
Siete pronti a mettervi in gioco?
Benedetto Buono
Interessantissimo articolo, grazie mille per avercelo presentato. Personalmente, ho imparato che i team – e quindi le persone – sono l’asset strategico più importante di qualsiasi azienda. Le parole del Dott. Conte mi sembrano sottolineare in maniera esemplare il concetto, dal punto di vista di un Top Manager, quando dice “Per un vero leader, infatti, saper costruire un team valido e ben equilibrato, prima ancora di guidarlo al successo, è una delle sfide più complesse e ricche di insidie da affrontare.” Il vero significato di team, sempre secondo il COO di Allianz, risiede nel famoso acronimo: “Together Everyone Achieves More”. Solo insieme si raggiungono i risultati più alti. Le varie esperienze lavorative e i racconti di tanti colleghi, amici e conoscenti mi hanno confermato la verità di fondo in tale acronimo. Ci credo talmente tanto che con altri professionisti un paio di anni fa abbiamo dato vita ad Eggup (eggup.net) una startup innovativa che ha come mission proprio la creazione di team ad alto potenziale, utilizzando un algoritmo proprietario che analizza le personalità di ognuno. Immaginate le enormi potenzialità sia in fase di recruiting, quando vi è la valutazione di nuovi candidati da inserire in team già esistenti, sia in processi di riorganizzazione aziendale. Non esiste l’ingrediente perfetto, dipende dalla minestra nella quale questo viene utilizzato: ecco, la stessa logica vale per ognuno di noi, che può raggiungere performance diverse a seconda del team nel quale viene inserito. I grandi manager lo sanno, le grandi business school, come il MIP, lo hanno nel DNA e io posso confermarlo, essendo uno studente del Flex EMBA. E’ la forza del team, negli assignment di gruppo, nel contributo giornaliero di tutti e nel supporto operativo e psicologico che aiuta, anche nei momenti di stress, a proseguire. Sempre con il sorriso sulle labbra. Far parte del MIP, in fondo, vuol dire far parte di un grande team.