Avete riflettuto sull’importanza di stabilire un rapporto positivo e costruttivo con il vostro capo, per avere più chance di carriera e vivere con meno ostilità le ore in ufficio?
Dopo aver chiarito perché è importante andare d’accordo con il boss e quali sono gli step preliminari indispensabili per stabilire un’empatia professionale, ecco qualche consiglio concreto suggerito da Jean-François Manzoni, docente di management presso la Business School INSEAD.
Concentratevi sui pregi
Non lo avete mai sopportato: di lui vi irrita il tono di voce, il modo di camminare, la postura in cui si siede in riunione.
E il vostro sguardo non mente: lo scarso apprezzamento nei confronti del vostro capo traspare dai vostri occhi e vi sta creando non pochi problemi relazionali e reputazionali.
Per invertire la rotta e costruire un rapporto virtuoso con il capo, imponetevi di concentrarvi sui suoi lati positivi: valutate i suoi punti di forza, le sue doti migliori e mettete in campo il massimo dell’empatia. Immedesimatevi nella sua realtà, cercando di capire cosa guida i suoi comportamenti e provando a comprendere la sua sensibilità.
Forse scoprirete un lato umano del vostro capo che vi farà rivalutare la sua soggettività.
Entrate in connessione su un piano personale
Giocare la carta dell’empatia, secondo il docente Jean-François Manzoni, è sempre una buona scelta per consolidare una relazione.
Così come un dipendente vorrebbe sentirsi valorizzato come individuo oltre il ruolo, anche il capo talvolta vorrebbe essere considerato una persona, sotto il doppio petto.
Riconoscere nel boss una componente privata vi aiuterà ad entrare in connessione con lui e lo farà sentire insolitamente importante.
Senza invadere troppo la sfera personale altrui, provate ad instaurare con il capo una comunicazione su un piano umano, parlando di argomenti esterni al lavoro. Sport, hobby e famiglia sono territori fertili per trovare punti di contatto a cui agganciarsi.
Offrite sostegno materiale ed emotivo
Per costruire una relazione positiva con il capo – capace di regalarvi serenità in ufficio e di proiettarvi verso una promozione – entrate nell’ottica di diventare, agli occhi del boss, un valido alleato.
Svolgete al meglio il vostro lavoro, anticipate possibili issue alleggerendo la vita del boss e offrite il massimo supporto concreto.
Siate al suo fianco anche sotto il profilo emotivo: fatelo sentire apprezzato davanti a tutti, non mancate di esprimere un complimento per un traguardo ottenuto, mostratevi allineati alle sue posizioni e siate coerenti.
Insomma: rivelarvi complici e fedeli farà sentire il boss compreso e stimato, spingendolo ad aprirsi.
E se l’alchimia non scatta? Fuga o resilienza?
Nonostante gli sforzi non riuscite ad entrare in sintonia con il vostro capo? Lavorare troppo a lungo alle dipendenze di un professionista che non stimiamo può diventare un vero incubo.
Per non compromettere il nostro benessere psicofisico, meglio agire: valutate di cambiare lavoro e di cogliere nuove opportunità, approcciando il mercato con entusiasmo ma senza fretta.
Nel frattempo, lavorate sulla resilienza: convivere con un capo sgradito può consolidare la vostra corazza, fare esperienza ed aiutarvi a diventare, giorno dopo giorno, più solidi.
Cristina Melchiorri
Perché avere un capo frustrante? Certo, il mercato del lavoro di oggi non ci consente di mollare il colpo così velocemente… anche se una ricognizione sulle imprese competitor potrebbe dare qualche risultato…ma, perché avere un capo che ti disconferma e ti fa pesare il lavoro ogni giorno? Meglio diventare il capo di se stessi. Cioè aprire una propria società, magari per lo stesso servizio che si svolge nella attuale azienda.