Alzi la mano chi non vorrebbe conquistare i favori del proprio datore di lavoro.
Inutile negarlo: piacere al “capo” non è una pura soddisfazione fine a sé stessa, perché senza questo ingrediente è difficile fare carriera. Essere apprezzati sul lavoro è però soprattutto il presupposto per poter esprimere in serenità il nostro potenziale.
Ma che cosa desiderano davvero i leader aziendali dai propri collaboratori?
In rete spopolano le classifiche di consigli utili per piacere al proprio capo: noi vogliamo proporvene di più innovativi e meno aderenti allo stereotipo che vorrebbe il dipendente ideale piegato sulla scrivania per molte ore al giorno, votato solo alla produttività.
Certamente dimostrare di aver voglia di lavorare è importante, ma ci sono altre doti più specifiche e meno ovvie che gli amministratori delegati apprezzano particolarmente.
1. Resilienza
Una parola molto di moda. In campo professionale indica la capacità di non perdere di vista gli obiettivi nemmeno durante un periodo di difficoltà o stress. La resilienza è anche l’elasticità di chi riesce a recuperare forze e motivazione dopo un insuccesso.
2. Gestione del tempo
Tirare tardi non è sinonimo di produttività se non in particolari occasioni o davanti a scadenze imminenti. Di norma, specie nella cultura anglosassone, viene apprezzata di più la capacità di sfruttare bene il tempo a disposizione. Saper programmare e organizzare il lavoro vale più del trascorrere dodici ore in ufficio.
3. Coraggio
Non avere paura del fallimento è caratteristica distintiva di un buon imprenditore. “Per poter inventare bisogna sperimentare, e se sapete già a priori che funzionerà allora non è un esperimento”, ha sottolineato Jeff Bezos. “La maggior parte delle grandi società sposa l’idea dell’innovazione, ma non è disposta a patire la serie di esperimenti falliti necessaria per arrivarci”.
4. Focalizzazione
A braccetto con la buona gestione del tempo va la capacità di restare concentrati sull’obiettivo. E anche questa, secondo alcuni, è una peculiarità dei professionisti di successo. Può significare focalizzarsi sul traguardo giornaliero, settimanale o del singolo progetto, ma soprattutto su quello strategico dell’azienda. Recentemente Bezos ha svelato di attribuire il successo di Amazon a “una focalizzazione ossessivo compulsiva sul cliente, anziché sulla concorrenza”.
5. Integrità
A differenza della resilienza, l’integrità non è un concetto molto di moda oggi. Eppure, a detta di alcuni consulenti di HR, è forse la qualità più importante ai fini di un successo professionale duraturo. I capi apprezzano le persone che sanno essere leali con i propri collaboratori.
6. Affidabilità
Nessuno vorrebbe assumere qualcuno che non rispetta promesse, sottovalutando l’incarico o sforando le scadenze. Una mancanza di questo tipo ha chiari impatti sulla reputazione del “colpevole” ma anche sulla squadra di lavoro e sul rapporto con i clienti. Nel dubbio di non poter soddisfare certe richieste, in un colloquio o in una riunione è meglio non vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso.
7. Popolarità
Essere “popolare”, nell’accezione del termine inglese likability, non ha tanto a che fare con la ricerca spasmodica del consenso, quanto piuttosto con la capacità di suscitare simpatia e farsi amare dagli altri. Per molti datori di lavoro la likability del dipendente è un importante presupposto per ottenere una squadra affiatata.
Tra queste sette qualità è probabile che qualcuna rispecchi il vostro carattere, mentre per svilupparne altre dovrete esercitarvi a migliorare voi stessi. Senza fingere di essere diversi da ciò che siete, coltivando tali qualità potrete mettervi in buona luce, favorire la vostra carriera ma anche contribuire al successo del vostro team.
Lucio
Concordo su tutto, A queste variabili aggiungerei anche La Disponibilità al Dialogo e La Motivazione per costruire insieme (nell’azienda e sul mercato) Visioni del Mondo Condivise (in particolare per contribuire a creare Un Mondo Migliore).