Come ricaricarsi e trarre il massimo da weekend e vacanze

Come ricaricarsi e trarre il massimo da weekend e vacanze

Stanchi. Stanchissimi. Più stanchi di venerdì: servirebbe un altro fine settimana.

E in fondo, cosa avrete fatto mai di così impegnativo? Niente di che: un film sul divano, una passeggiata in centro, un po’ di shopping e una cena tra amici.

Possibile arrivare così fiacchi il lunedì in ufficio?

Sì, possibile, se non gestiamo con attenzione le attività del nostro tempo libero.

Senza un planning accurato e funzionale, il rischio è quello di non rigenerarci e di buttare via, letteralmente, il tempo, in attività a scarso o nullo valore aggiunto.

Un vero peccato, soprattutto considerato il grande valore del tempo: in un’epoca in cui abbiamo l’ufficio in tasca 24 ore su 24 e il tempo libero suona come un ossimoro, decidere di ritagliarsi un momento di svago significa dover trarre il massimo dalle ore di pausa.

Ma come?

Facciamo ordine.

Secondo Robert Stebbins, sociologo USA dell’Università di Calgary, il tempo libero può dividersi in 2 macro categorie: un tempo casual e un tempo serio.

Il primo racchiude attività passive, come un giretto per le vie dello shopping, un po’ di relax davanti al pc, una partita a solitario. Una serie di passatempi che offrono una gratificazione istantanea e che aiutano a decomprimere immediatamente l’apnea emotiva della settimana lavorativa. Il boom di positività, però, si esaurisce velocemente e ha poca carica costruttiva.

La seconda categoria, quella del tempo serio, invece consente di continuare a costruire su sé stessi e di affinare le proprie capacità. Questo tempo, quindi, andrebbe inteso come un momento importante per dedicarsi alla propria crescita, personale e – lateralmente – professionale. Il corso di pianoforte, la lettura di testi in lingua originale, le classi di mindfulness, ad esempio, sono molto di più di semplici distrazioni ed offrono spunti per apprendere e migliorarsi.

Ecco qualche suggerimento, semplice ma efficace, per pianificare un weekend utile e gratificante, e per arrivare soddisfatti e carichi il lunedì al lavoro.

  1. Spazio al gioco
    Non pensate subito alla partitella di calcetto con gli amici, o alla sessione di videogames: il gioco, inteso come mix tra divertimento e leggerezza, deve essere il denominatore comune di tutti i momenti di tempo libero. Un’attitude più che una vera attività: affrontate il weekend con un approccio positivo e spensierato.
  1. Insieme…è meglio
    Altra regola chiave per vivere un weekend o un periodo più lungo di vacanza in modo costruttivo, è quella di uscire dall’isolamento e socializzare.
    Spegnete il pc, staccate i social e tuffatevi nel mondo. Stare insieme agli altri provoca benefici importantissimi e inaspettati: rafforza le difese immunitarie, favorisce il benessere fisico e mentale, genera buonumore e riduce il senso di depressione.
  1. Dedicarsi agli altri
    Migliorare sé stessi, aiutando il prossimo? Un ottimo modo non solo per fare del bene, ma anche per affinare le proprie soft skills (pensate, ad esempio, ad empatia e organizzazione) e per sentirsi utili, capaci ed efficaci.
    Il volontariato, inoltre, è un’attività che diluisce la percezione del tempo, che diventa più lento, ricco e profittevole. Il vostro weekend vi sembrerà lunghissimo!
  1. Tuffarsi in un hobby
    Sapevate che il momento di massima concentrazione, immersi nel vostro hobby preferito, è un vero innesco di creatività? Completamente raccolti nei vostri pensieri, mentre siete intenti a realizzare un origami, ad incollare i pezzi del vostro modellino, a rifinire il ritratto a tempera – e chi più ne ha più ne metta – dentro di voi sta crescendo il flusso dei pensieri produttivi: la corteccia prefrontale (responsabile della memoria, del senso del tempo e dell’autoconsapevolezza) rallenta la sua attività e lascia spazio alla comunicazione più libera tra altre aree cerebrali, stimolando curiosità e fantasia.
    Il top del risultato? Scegliere un hobby collettivo per unire creatività e confronto.

Un commento

  1. Sono sostanzialmente d’accordo; punto però fondamentale è che il tutto va tarato a seconda del lavoro che si fa: es. se già questo prevede un overfloading di contatti sociali, interpersonali etc… forse è utile cercare anche un certo isolamento, ritiro , centratura i n se stessi etc….

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