La vita di un leader è fatta di scelte: lanciare questo o quel prodotto, delocalizzare l’attività in un altro Paese o puntare tutto sulla qualità nazionale, assumere nuove risorse, aggiornare i sistemi informativi, tagliare i costi del personale.
Una sequenza di decisioni, tutte di rilievo, che portano con sé anche grandi responsabilità: dietro ad una scelta sbagliata può nascondersi un fallimento della unit o il crollo delle vendite.
Non stupisce, quindi, che i professionisti al vertice vivano con particolare stress questo risvolto della vita da leader, talvolta decidendo di non decidere proprio. Di fronte all’ansia dell’insuccesso, non sono rari i manager non decisionisti, quelli che si adeguano allo status quo e vivono mimetizzandosi, per non prendersi responsabilità.
Come vivere meglio il processo decisionale?
Provando a lavorare su 4 aspetti: per farlo, ecco altrettanti consigli pratici per attuare scelte in modo più semplice ed efficace.
1. Valutare i vantaggi per il sistema
Un modo semplice per prendere una decisione giusta, sotto tanti punti di vista, è quello di verificare se la scelta comporta un set di benefit a più livelli.
Chiedetevi se l’opzione che state valutando può portare un vantaggio a voi, se favorisce la crescita della vostra attività e se ha un impatto positivo anche per i vostri dipendenti.
Se le risposte sono 3 sì, procedete velocemente.
Se la scelta non soddisfa alcune condizioni, invece, forse è il caso di cambiare rotta.
2. Facilitare il compito
Parola d’ordine: semplicità.
Di fronte ad una scelta critica la prima regola è quella di disinnescare le complessità. Sgomberate il campo da ogni elemento superfluo di valutazione e concentratevi sull’obiettivo da raggiungere.
Si tratta di arrivare sul mercato in poco tempo con un nuovo servizio? Mettete sul tavolo solo le variabili che possono aiutarvi a completare la missione. Per farlo potreste eliminare qualche passaggio interno time consuming o ottimizzare alcuni processi operativi.
Qualsiasi sia la scelta che prenderete perseguitela in modo lineare, senza ripensamenti e fino al traguardo.
3. Ponderare le conseguenze
Quello che più spaventa di una decisione è il riflesso che potrà avere in caso di insuccesso: il pensiero dell’ignoto può bloccare il coraggio di un leader e renderlo immobile.
Come agire? Valutando in modo molto semplice le possibili conseguenze della scelta.
Sia quelle positive – cosa succederà in caso l’opzione fosse azzeccata? – che quelle negative – quali sono le eventuali ripercussioni critiche? – e definite se i possibili effetti avversi sono tollerabili.
Se non lo sono, forse la decisione che state prendendo ha un livello di rischio non sostenibile.
4. Contenere le emozioni
Di fronte ad una scelta importante il nervosismo o la tensione possono giocare brutti scherzi: per questo un buon manager non deve lasciarsi attraversare dalle emozioni, ma agire in modo estremamente razionale.
Grande leader, uguale freddo robot?
Certo che no: le emozioni fanno parte della vita di un professionista, ma vanno riservate a precise circostanze. Concedetevi il lusso della scelta di pancia solo di fronte ad eventi poco impattanti: per tutto ciò che ha un riflesso nel lungo termine meglio agire solo con la logica.