Un tempo i percorsi di carriera si costruivano in una sola azienda: come in un rapporto monogamo, il professionista iniziava dalla gavetta e procedeva a scalare, anno dopo anno, i gradini della Company.
Le risorse si formavano dal principio e l’investimento educativo dell’impresa veniva ammortizzato negli anni, mostrando i suoi frutti nel tempo.
Oggi il turnover si è alzato e, al grido di flessibilità, i professionisti colgono opportunità esterne, saltando di azienda in azienda con grande velocità.
Formare un dipendente può risultare un investimento a perdere, soprattutto quando le risorse economiche sono limitate.
La soluzione?
Puntare tutto sulle risorse ad alto potenziale: talenti top, in grado di garantire performance superiori alla media, soprattutto in ambienti lavorativi più complessi.
Una risorsa ad alto potenziale apprende più velocemente ed è in grado di fare la differenza in azienda non solo portando le proprie competenze, ma anche stimolando la crescita dell’intero team.
Un impatto notevole sui risultati aziendali: secondo un recente articolo pubblicato dall’Harvard Business Review, infatti, inserire una risorsa ad alto potenziale all’interno di una squadra corrisponde ad elevare la potenza del team fino al 15% in più.
Alla ricerca di risorse ad alto potenziale: come individuarle?
Condivisa l’opportunità di assumere top talent in azienda, il focus si sposta su quali siano gli indicatori che rivelano l’alto potenziale di un professionista.
Secondo l’Harvard Business Review, l’errore da non fare è quello di confondere l’ambizione individuale di un manager con il suo potenziale: un professionista tendente alla carriera personale, infatti, non sempre sa giocare di squadra ed esercitare un impatto positivo sull’intero team.
Meglio, invece, valutare la capacità del talento di avere una visione allargata e di lavorare non solo per sé stesso, ma per la Company, garantendo risultati eccellenti a livello aziendale.
Quali sono, quindi, i markers che definiscono un professionista dotato?
- Capacità e preparazione. Una risorsa ad alto potenziale deve possedere tutte le skills strategiche per eccellere nel ruolo assegnato. Come verificare questa competenza? Simulando una reale situazione professionale durante il colloquio – una negoziazione, la definizione di un piano di marketing, un esercizio logistico – e mettendo alla prova concretamente il candidato. Non meno importante, una risorsa ad alto potenziale deve essere in grado di muoversi con flessibilità da un ruolo all’altro, cogliendo anche le sfide più avvincenti. Per questo, vanno verificate le abilità cognitive del candidato, il suo pensiero strategico e la sua attitudine all’apprendimento continuo.
- Intelligenza emotiva. Una risorsa ad alto potenziale deve sapersi gestire in autonomia, per performare bene anche sotto pressione, e sapere costruire rapporti di collaborazione sia con il team che con gli stakeholder esterni. Il vantaggio? Creare un’ampia rete di contatti ed acquisire rilevanza, alimentando una reputazione positiva. Per entrare in connessione con gli altri, siano essi dipendenti, superiori o clienti, una risorsa ad alto potenziale deve mostrare spiccate doti empatiche e relazionali, utili anche nei ruoli più senior in cui è richiesta diplomazia.
- Una risorsa ad alto potenziale alza sempre l’asticella. La propria e quella degli altri, spingendo sé stesso, il team e l’azienda a raggiungere risultati sempre più elevati. Quali comportamenti rivelano un candidato motivato? Se si offre per incarichi extra, fuori dal suo perimetro di competenza, se si rende sempre disponibile, se è ambizioso e non è mai appagato dai risultati.
Se di fronte a voi siede un candidato che risponde a queste 3 caratteristiche, non perdete tempo: tirate fuori la penna e siglate il contratto per un futuro di successo.
Pasquale Siciliano
Condivido pienamente!
Massimo Cvek
Peccato che troppo spesso una fantastica e semplice teoria non corrisponda alla realtà.
Troppo spesso la funzione risorse umane non ha la capacità di individuare le risorse ad alto potenziale; manca di pensiero laterale, si basa troppo su algoritmi deterministici e su luoghi comuni (ad es. un laureato a pieni voti è una risorsa ad alto potenziale; in teoria, ma nella pratica?). La voracità delle grandi aziende di disporre di personale ad alto potenziale dovuto all’elevato turn over del personale costringe le risorse umane ad appiattirsi a modelli e a schemi per reggere la velocità.