Come gestire il collega che interrompe sempre

C’erano un relatore, un italiano, un americano e un giapponese.

Il primo parlava, ma il secondo lo interrompeva spesso per rendere interattiva la conversazione e per mostrare interesse.

Anche il terzo interrompeva, in modo intrusivo, cambiando argomento e prendendo la parola con decisione.

Anche il quarto interrompeva, perché chiedeva chiarimenti.

Ed è così che il relatore perdeva il filo e nessuno capiva nulla di quello che il primo cercava, faticosamente, di spiegare.

Non è una barzelletta, ma la fotografia sociale del modo in cui, nel mondo, viene gestita una conversazione.

La tendenza ad interrompere un discorso, infilandosi a gamba tesa nel parlato altrui, è spesso un fatto culturale.

Lo ha studiato Francesca Gino, docente all’Harvard Business School, che ha scoperto come, ad esempio, gli italiani siano frenetici nel linguaggio verbale e tendano ad inserirsi con naturalezza nella conversazione in corso, spezzettandola, per mostrare partecipazione. I giapponesi, invece, interrompono l’interlocutore in modo collaborativo, per favorire la comprensione e chiarire ogni dubbio. Gli americani, sempre secondo lo studio, s’intromettono all’interno del dialogo con fare disruptive.

Ma la colpa non è sempre del retaggio culturale: spesso – anzi, molto spesso – dietro ad un collega che interrompe frequentemente i discorsi altrui, si nasconde prepotenza.

Le persone che tendono a dominare le conversazioni e ad inserirsi tra gli speech altrui, infatti, denotano voglia di controllo e manifestazione di dominio: è mettendo in primo piano il proprio punto di vista, e sormontando quello dell’interlocutore, che impongono la propria leadership.

E visto che non è raro trovarsi di fronte a colleghi poco avvezzi all’ascolto e più propensi al protagonismo verbale, ecco 3 tecniche per gestire il fenomeno, educando gli interlocutori al dialogo organizzato ed evitando le interruzioni frequenti.

 

Come affrontare un collega che non ci lascia finire di parlare? Ecco 3 approcci!

Se la situazione è diventata cronica e insostenibile, è tempo di agire. Come? La docente Francesca Gino ci insegna 3 soluzioni per ridurre il rischio di interruzioni durante un discorso.

    1. Mettere subito le cose in chiaro

Oggi presenterete i risultati di un vostro progetto a tutto il team. E sapete bene che, tra il pubblico, siede quel collega che non riesce proprio a tenere la bocca chiusa e vi interrompe continuamente, facendovi perdere il filo del discorso e mettendovi in difficoltà. Come placarlo? Chiarendo subito, ad inizio speech, che le domande saranno ammesse solo a fine presentazione, per permettere al relatore (cioè voi) di esporre l’intero progetto prima di addentrarsi nell’approfondimento dei singoli dettagli. Collega avvisato…

    2.Coinvolgere il team

La comunicazione all’interno di un gruppo è fondamentale: se tra i membri del team si nasconde un prepotente che ama far sentire la sua voce a discapito di quella altrui, la coesione della squadra è a rischio. Meglio, quindi, coinvolgere tutti in una riflessione costruttiva sullo stile di comunicazione interna: domandate al gruppo – senza fare nomi – se vi state interfacciando in modo equilibrato, costruttivo e virtuoso e chiedete di sollevare possibili criticità. Il collega velatamente sotto accusa potrebbe comprendere il punto ed autolimitarsi.

    3.Confrontarsi direttamente

Se, nonostante i vostri sforzi, il collega insiste nell’inserirsi a gamba tesa nei vostri discorsi, non abbiate paura di parlargli in privato, spiegandogli bene come il suo comportamento vi metta in difficoltà. Il fatto che vi interrompa vi fa perdere continuità, vi confonde, vi fa sentire poco valorizzati? Non vergognatevi di dire la verità, lasciando all’altro il beneficio del dubbio: magari non si è accorto di come il suo atteggiamento sia fastidioso e lesivo per la professionalità altrui.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *