Come dimostrare al capo di essere pronti per un ruolo manageriale

Fate parte dell’azienda da anni, avete la seniority giusta per crescere, e ora volete che la promozione a cui avete puntato da tempo diventi realtà.

Spiacenti di comunicarvi che nessuno vi regalerà un ruolo da leader, senza un adeguato planning per raggiungere l’obiettivo.

Un planning?

Certo che sì.

Un ruolo manageriale di livello è una conquista che si ottiene al termine di un percorso studiato in ogni dettaglio. Una roadmap precisa costellata da milestone fondamentali che, come checkpoint, testimonieranno la vostra capacità di passare al prossimo livello.

Scopriamo insieme, allora, quali sono le skills chiave da dimostrare per ottenere, finalmente, un ruolo da leader.

  1. Miglioramento continuo

Per meritare una posizione manageriale, dovete dimostrare di avere un profilo realmente completo.

Non cadete nell’errore di specializzarvi in quello che già sapete fare, ma ampliate i vostri orizzonti, colmando le lacune partecipando a workshop e corsi di aggiornamento.

Una formazione continua, su aspetti in cui dimostrate carenze, non solo vi farà uscire dalla vostra comfort zone e vi metterà alla prova, testando le vostre capacità di adattamento e apprendimento, ma vi metterà anche in ottima luce con il vostro boss: per crescere impressionate il vostro responsabile, mostrandovi proattivi e affamati di conoscenza.

  1. Problem solving

Un vero leader non si limita a riportare issue e criticità, ma agisce sempre con uno spiccato spirito critico.

“Soluzioni, non problemi!” deve essere il vostro motto.

Un esempio?

Se dovete informare il vostro responsabile di una situazione negativa arrivate alla sua porta già con possibili piani migliorativi. Il lancio del prodotto non sta andando come sperato? Suggerite attività di marketing per sostenere le vendite. Il lavoro in cui siete coinvolti sta sforando le deadline? Proponete un piano di progetto, di cui vi offrirete di essere owner.

  1. Progetti complessi

In molte società di consulenza, i semplici analisti diventano manager quando dimostrano di poter gestire progetti di maggior complessità, evidenziando una visione ad ampia angolazione e un’attitudine multitasking.

Per ottenere un ruolo manageriale, copiate il modello sopra citato: liberatevi dai task “mordi e fuggi” e chiedete di poter guidare un progetto di medio periodo (6 mesi è l’intervallo ideale per iniziare) che coniughi diverse aree di attività.

Sarà un modo immediato per mostrare le vostre capacità di project management e di leadership anche su ambiti professionali non direttamente legati al vostro.

  1. Mini Team Leader

Per ottenere un ruolo manageriale, dovete prima di tutto dimostrare di possedere doti di leadership e di gestione delle risorse.

Mettetevi alla prova chiedendo la possibilità di guidare piccoli team, di formare le nuove risorse in azienda, di sostituire il vostro capo in sua assenza diventando manager ad interim per brevi periodi.

Comunicando apertamente di possedere aspirazioni da leader, e portando buoni risultati nelle occasioni di prova che vi saranno concesse, avrete ottime chance di conquistare compiti sempre più sfidanti e di guidare gruppi sempre più ampi e diversificati.

  1. Standing manageriale

È quasi fatta: non vi resta che assumere le sembianze di un vero manager.

Dite addio ai panni di giovane impiegato casual e sfoggiate un aspetto da leader: curate il look, il portamento e il comportamento verso i colleghi. Siate sempre irreprensibili, state lontani dai gossip d’ufficio e mostrate lealtà e serietà: ottimo standing e attitudine da manager non passano inosservati e valgono il riconoscimento di un ruolo più prestigioso.

Ora che l’obiettivo è settato ed il percorso è chiaro, è tempo di iniziare: non sarà semplice e neppure rapido, ma siete sul binario giusto per approdare verso la posizione manageriale che desiderate.

(2) commenti

  1. Buongiorno, sono Marletta e opero nel settore assicurativo da 23 anni. Sono anch’io in attesa di un miglioramento professionale che mi porti a coordinare un team di risorse. Condivido a pieno i consigli tecnici e pratici descritti in questo articolo. Aggiungerei anche, che bisognerebbe creare una tecnica o una strategia per gestire al meglio mentalmente gli insuccessi e i rimandi nel percorso di crescita professionale, che alle volte rendono difficile il proseguimento in un ingaggio concentrato , deciso e convinto del percorso di carriera. Mi spiego meglio , alle volte nell’ecosistema aziendale quando non arriva il riconoscimento professionale, che tu e chi ti sta intorno si aspetta che otterrai, non si prova solo il disagio o lo scoraggiamento temporaneo per il non ottenimento della nomina ad un livello manageriale, ma anche e sopratutto l’imbarazzo che dovrai gestire, tuo e di chi sperava di averti come capo, che è più difficile da superare rispetto alla stessa promozione che non è arrivata. Non esistono libri o esperti che riescono ad insegnarti a superare questi momenti, che possono essere drammatici nella vita di un professionista che ha fatto del lavoro una parte fondamentale della sua vita.
    Grazie e complimenti per i consigli!
    Gianfranco Marletta

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    • Quando si ritiene di meritare una promozione che non arriva c’e’ qualcosa che non va.
      O il valore portato non e’ percepito (e a tale scopo e’ utile prodigarsi in una “vendita interna” di tale valore) o l’azienda ed il proprio capo non temono di perdere la risorsa. Si deve operare un costante lavoro di monitoraggio del mercato circostante alla ricerca di potenziali alternative.
      Per negoziare si deve disposrre di alternative altrimenti il capo non avvertira’ alcuna urgenza di far crescere una risorsa.
      Far sentire di essere “committed” verso l’azienda e’ cosa buona, ma deve anche essere chiaro che c’e’ un limite a questo e se l’azienda non sa dare una risposta alle proprie ambizioni si deve essre pronti a cambiare azienda.

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