Si vende Schäuble, si compera Varoufakis?

Nuova puntata della rubrica di approfondimento economico curata dal professor Fabio Sdogati, docente di Economia Internazionale per i corsi del MIP – Politecnico di Milano. Una puntata che arricchisce il quadro delineato nelle due precedenti (se le avete perse, potete consultare la sezione dedicata a Scenari Economici su questo blog) sui sommovimenti nelle questioni europee.

In particolare, cosa accade ai Bund tedeschi, fino a pochi mesi fa emessi con tassi d’interesse addirittura negativi, ora in risalita nonché rapidamente venduti dai detentori, alla ricerca di investimenti più remunerativi?

Si tratta, come affermato dallo stesso Sdogati in un intervento a Class CNBC, della fine di aspettative deflazionistiche (ipotesi avvalorata dalla risalita del prezzo del petrolio e dai numeri su PIL e disoccupazione dell’Eurozona), o semplicemente da aspettative ridimensionate, ma pur sempre nel quadro di una trappola di liquidità?

Intanto, i titoli di debito greci (così come quelli azionari delle banche elleniche) resistono a ulteriori attacchi speculativi, venendo piazzati a tassi pressoché analoghi rispetto a qualche settimana fa. Quelli italiani, invece, sembrano risentire maggiormente delle turbolenze e vedono aumentare il tasso richiesto dai mercati.

Sommando queste notizie al caso Bund, potrebbe essere la prima folata di un nuovo “vento del cambiamento“?

Questa l’opinione del professor Sdogati.

Il 13 maggio è stato giorno di emissione di titoli del debito sia del Governo greco che del Governo tedesco. Il Governo greco ha collocato €1,1375 mld a 13 settimane con rendimento fermo al 2,7%. Certo, al rendimento oltraggioso del 2,7%, ma la buona notizia (per tutti gli europei, non solo per il Governo greco) è che non è salito dall’ultima asta. Class Cnbc adorna la notizia così:

Per contro, il Governo tedesco ha collocato €2,545 mld con rendimento medio dello 0,65%. La notizia è che all’asta del 15 aprile il rendimento era stato dello 0,13%.

Da cui il titolo di questo articolo: cosa sta succedendo? Mettevamo in evidenza già nel post dell’8 maggio che da qualche settimana si sta verificando una caduta di interesse verso i decennali tedeschi, e i risultati dell’asta del 13 maggio lo confermano ampiamente. La novità che mi interessa oggi sta nel fatto che contemporaneamente il Governo greco sembra non trovare nel suo collocamento quell’ostilità che ha trovato per anni, da quel triste 2009 in cui cominciò a tirare sull’Europa il vento fetido dell’austerità (per gli altri, direbbe Paul Krugman).

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