La reputazione, per un leader, è tutto.
Un asset complesso influenzato non solo dalla conoscenza, dalla formazione e dall’esperienza nel ruolo, ma anche connesso con il comportamento, l’immagine e la personalità.
Non importa quanto siate preparati e talentuosi: se sul posto di lavoro non sapete generare empatia, fiducia e positività, risultando affabili e piacevoli, la vostra reputazione professionale è a rischio e la vostra carriera è sull’orlo del burrone.
Per essere apprezzati dai vostri colleghi, risorse o superiori, evitate comportamenti fastidiosi, pericolosi e potenzialmente dannosi per la vostra carriera.
Quali? Eccone 7 da eliminare completamente – e subito – dalla vostra routine lavorativa.
1. Prendere meriti altrui
Un vero leader, apprezzato dai colleghi, sa riconoscere il lavoro altrui e sa esaltare il talento delle proprie risorse. L’errore peggiore che può fare? Vantarsi del lavoro svolto da terzi, prendendosi il merito dei successi. Un segnale che indica chiaramente inadeguatezza professionale, scarse doti di management e incapacità di valorizzare l’impegno del team. Solitamente chi adotta questo comportamento, poi, tende anche a dissociarsi dai fallimenti, riversando la colpa all’esterno. Ecco tracciato l’identikit del pessimo leader.
2. Vivere in ritardo
La puntualità, per un leader, è sinonimo di ordine, organizzazione e attenzione. Vietato, quindi, arrivare in ritardo anche di qualche minuto ad un meeting o ad un impegno. Arrivare in ufficio trafelati, impreparati e fuori tempo massimo può farvi apparire arroganti, irrispettosi del tempo altrui e maleducati. Tanto da rischiare di mettere KO la vostra carriera.
3. Lamentarsi continuamente
Critiche sì, ma costruttive: ogni leader dovrebbe evitare di lamentarsi eccessivamente delle situazioni al lavoro. Brontolare continuamente, essere negativi e pessimisti è un comportamento contagioso: in poco tempo anche il morale dei vostri collaboratori sarà a terra e il clima all’interno del team diventerà tossico. Per non parlare del vuoto che vi creerete attorno: nessuno vuole essere circondato da disfattisti. Un bravo leader deve riconoscere le situazioni critiche e gestirle, con saggezza e reattività, per trasformarle in opportunità o – quando questo non è oggettivamente possibile – per trarne insegnamenti per il futuro.
4. Vantarsi
La presentazione al cliente è andata benissimo? Il contratto con il nuovo partner è stato chiuso al meglio? I successi sono momenti importanti della vita lavorativa, e vanno celebrati per creare entusiasmo all’interno del team e far impennare morale e motivazione. Attenzione, però, a non trasformare un momento di condivisione e festeggiamento, in un vanto individuale. Tra i
comportamenti da evitare: raccontare il vostro trionfo a tutti, in loop; vantarvi a voce alta per farvi sentire da tutto l’open space; usare un tono di superiorità; condire la storia per renderla incredibile; stressare il vostro successo evidenziando il fallimento della controparte. Agli eccessi preferite l’umiltà.
5. Essere sleali
Non importa quale sia il vostro ruolo: la lealtà, al lavoro come nella vita, è un valore importante. Per non macchiare la vostra reputazione evitate di pugnalare alle spalle – consapevolmente o meno – i vostri colleghi, superiori o sottoposti che siano. Siate sempre trasparenti e onesti, rispettate le regole e le gerarchie, senza colpi di testa. Se avete un problema, parlatene con il diretto interessato senza scavalcarlo. In caso contrario le vittime dei vostri attacchi, appena scoperto lo sgambetto, vi ripagheranno con la stessa moneta in men che non si dica.
6. Spettegolare
Può essere divertente, popolare e creare ilarità sul momento, ma il gossip in ufficio ha un bruciante altro lato della medaglia: affibbiare al protagonista la nomea di pettegolo e insensibile. Un’onta difficile da scrollarsi di dosso e che nessun leader solido può permettersi.
7. Essere saccente
Un leader saggio riconosce il valore del pensiero altrui e sa che – per portare le risorse dalla propria parte – deve farle sentire apprezzate e considerate. Evitate, quindi, di essere distratti durante i meeting, di mandare mail mentre un collega vi sta parlando, di interrompere l’interlocutore anticipando ciò che – pensate – vi stia per dire. Un mix di comportamenti da depennare dalla propria routine per non apparire maleducati, poco professionali e non interessati al confronto.
Maria Letizia Russo
Concordo pienamente, sinteticamente in soli 7 punti è stata data la visione totale del problema che ha chi fa del male alla propria carriera e consentitemi…anche alla carriera altrui.
A volte quando si ha vicino un leader così…..”triste” nell’etica finiamo x andarcene da un posto di lavoro anche se quel lavoro lo adoriamo.
Ciro Ascione
Concordo perfettamente. I collaboratori vanno motivati e le persone, tutte, rispettate. Credo che chiunque abbia ruoli di responsabilità e “gestisca” persone debba sempre dare il buon esempio.
ALESSANDRO PAOLO CAPOZUCCA
Tutto perfetto a patto di non trovarsi a confronto con personaggi divora tutto per cui l’unica risorsa e’ abbandonare. Questa e’ l’unica via? Troppo spesso non si tratta di una sola persona ma di tutto un sistema dove la professionalita’ e’ attaccata veemente perche’ l’evidenza dei fatti lede lo status quo: rischio eccessivo da eliminare tramite il passaparola , chiudendo alternative in altre strutture . I fatti contano poco ,
Andrea Rufini
Molti dei 7 punti non esisterebbero se ne fosse tenuto ben presente un Ottavo: non accettare mai posizioni dove sappiamo benissimo di non essere all’ altezza, le cosi dette nomine politiche e/o nepotistiche . !
ALESSANDRO PAOLO CAPOZUCCA
il settimo punto e’ fondamentale e lo condivido pienamente .
Marco Criscuolo
Sottoscrivo pienamente tutti i punti.
Domenico
Sono pienamente d’accordo con tutti i punti.
Massimo Siano
Da seguire pedissequamente… quasi fosse Vangelo!
giuseppe
Concordo su tutto parole sante.
Laura De Robertis
Tutto molto vero!!!
Soprattutto apprezzo molto i punti sull’etica e la lealta’. Un bravo leader non e’ mai in competizione con il proprio team, anzi fa di tutto per farlo emergere. E deve cercare sempre di trovare il lato positivo di ogni situazione fornendo ottimi spunti di ottimismo al team per poter stimolarlo a lottare per gli obiettivi e a sprigionare energia positiva! Non esiste lavoro piu’ complesso perche’ un leader non puo’ essere triste, deve lavorare costantemente su se stesso per non cedere mai.
Giacomo
Aggiungerei, se possibile, evitare di ostentare a gran voce privilegi che farebbero torcere lo stomaco a una capra (affitti e bollette pagati dall’azienda, iPhone nuovo appena esce il nuovo modello, per non parlare dei macbook senza encryption dimenticati ogni 3 mesi senza alcuna conseguenza, eccetera.)