4 strategie per gestire bugie e bugiardi in ufficio

Per un meeting in sovrapposizione avete dovuto rinunciare ad una riunione importante e il vostro collega vi riporta le decisioni condivise dai partecipanti al tavolo.

“Procediamo a confermare l’avvio dei lavori, il budget è stato praticamente approvato dal CFO”.

“Sicuro? Era tutto così confuso fino a pochi giorni fa.”, ribattete voi.

“Ma sì, certo, puoi scrivere al fornitore e a tutto il team, iniziamo intanto, altrimenti chissà quando finiremo l’attività”, aggiunge il collega.

Poco dopo aver cliccato il tasto Invio dal vostro pc, dando il go a tutti gli stakeholder, vi arriva una prima risposta, proprio dal CFO che avete messo in copia.

“Chi ha autorizzato i costi?” scrive lui, convocandovi in ufficio con urgenza.

Il vostro collega, improvvisamente, inizia a fare marcia indietro: “probabilmente hai capito male… forse non mi sono spiegato bene. Beh, la prossima volta puoi partecipare alle riunioni al posto che mandare avanti gli altri…”.

Insomma, vi ha raccontato una bugia: forse per leggerezza, forse per interesse, ha messo nei guai voi e la Company. Con la conseguenza che, da oggi in poi, non crederete più ad una singola parola di quello che vi dirà, rischiando anche d’incrinare il rapporto di fiducia così importante all’interno di un team.

Una situazione, questa ipotizzata, forse estrema, ma non così infrequente: secondo alcuni studi le persone tenderebbero a mentire circa 2 o 3 volte durante una conversazione di 10 minuti. E smascherarli, secondo una ricerca dell’Università della California, non sarebbe così semplice: nonostante gli anni e l’esperienza, riusciamo a riconoscere poco più del 50% delle bugie che ci vengono dette.

Ma come comportarsi nel momento in cui ci rendiamo conto che un collega o un superiore sul posto di lavoro ci hanno mentito?

Meglio inchiodare il bugiardo davanti a tutti o fare finta di niente, lasciando correre?

Quale sia l’atteggiamento giusto per l’azienda – e soprattutto meno rischioso per la nostra reputazione – lo insegna Travis Bradberry, co-autore del libro Emotional Intelligence 2.0 e co-fondatore di TalentSmart.

In un recente articolo, Bradberry analizza le diverse casistiche possibili, identificando la reazione più conveniente a seconda della gravità della menzogna e dei suoi possibili impatti sulle persone e sull’impresa.

Ecco, allora, qualche consiglio concreto per gestire al meglio i bugiardi in ufficio.

1. Bugie innocue: fate finta di niente

Mentire piace e, a quanto pare, viene piuttosto naturale. Se avete smascherato una bugia di un vostro collega, ma si tratta di una frottola indolore, meglio lasciare correre. Le conseguenze nel rivelare la falsità potrebbero essere più gravi di quanto non sia l’impatto della menzogna stessa.

2. Piccole bugie, ma recidive? Meglio ironizzare, pungendo

Se il vostro collega pare averci preso gusto, e sta alzando il tiro delle bugie in termini di quantità e gravità, mostratevi acuti.

Niente smascheramenti in pubblico, ma una battuta finto-divertente può essere la soluzione per contenere il fenomeno.

“È la tua risposta definitiva? La confermi?”, o “devo farmi controllare la miopia! Avrei giurato di aver letto il contrario di quello che stai dicendo!”.

L’importante è trasferire, attraverso la battuta, le buone intenzioni dell’altra persona, senza drammatizzare con tono di voce o espressione facciale, per fare in modo che il bugiardo possa correggersi e avere l’opportunità di rivelare la versione dei fatti rettificata.

3. Bugie pericolose: fate domande

Se siete alle prese con una bugia potenzialmente pericolosa per la vostra posizione e per la Company, non potete fare finta di niente.

Se, però, non vi sembra opportuno reagire con veemenza, cercate di disinnescare la menzogna usando la tecnica evergreen del “finto tonto”.

Di fronte ad un’affermazione falsa iniziate a porre domande, fingendovi interessati ad approfondire: più saranno dettagliati i quesiti, più sarà difficile per il collega Pinocchio continuare a mentire.

4. Bugie gravi: meglio intervenire

In alcuni casi è necessario agire e affrontare il bugiardo, direttamente.

Analizzate la situazione e valutate se sia meglio parlare in privato o coinvolgere altri colleghi o responsabili.

In tutti i casi, preparate bene le vostre motivazioni per non rischiare di apparire imprecisi o, a vostra volta, poco sinceri. Durante la discussione, inoltre, evitate considerazioni personali: limitatevi a riportare i fatti in maniera netta, senza giudizi.

Di fronte ad un bugiardo seriale, per non mettere a rischio il vostro posto di lavoro, l’ultimo consiglio di Bradberry è quello di proteggervi: fate in modo che il colpevole lasci traccia scritta delle sue menzogne, per sollevarvi da possibili future responsabilità. E se non sarà possibile estorcergli un messaggio – spesso i bugiardi sono molto furbi e non si sbilanciano – fate voi il primo passo: inviategli una mail di recap in cui metterete nero su bianco la bugia che vi ha appena detto, con nomi, fatti e dettagli.

Scacco matto!

 

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