10 lezioni sulla leadership apprese negli scorsi mesi su #spiritoleader [prima parte]

Nell’ultimo anno abbiamo analizzato il tema della leadership sotto differenti punti di vista, anche grazie al supporto degli oltre 20 testimonial ed esperti intervistati.

Quali sono le caratteristiche emerse? Quali le peculiarità più spesso citate e irrinunciabili per uno #spiritoleader?

Ne abbiamo scelte dieci, suddividendole in due post. Qui di seguito le prime cinque, nei prossimi giorni completeremo la nostra speciale top ten di “ripasso”.

1 – Una leadership che comunica per coinvolgere ed entusiasmare

Potremmo non citare l’ormai inflazionato esempio di Steve Jobs e le sue epiche conferenze stampa con colpo di scena finale “one more thing”, se non fosse che ormai chiunque cerca di catturarne l’eredità, imitandone lo stile.

Ribadiamo, semmai, che non si tratta di sola comunicazione con l’esterno. Il leader, come insegna Lorenzo Cavalieri, è capace di trasmettere entusiasmo nel suo gruppo, è empatico, utilizza la sua intelligenza emotiva per entrare in contatto con colleghi e collaboratori, ottenendo da loro il meglio.

Per ripassare: Come comunica un leader?

2 – Una leadership che cavalca l’evoluzione tecnologica

Meno riunioni faccia a faccia, più videoconference e sistemi informatici avanzati. Così colossi come P&G, dislocati in decine di paesi con fusi orari differenti, affrontano le sfide dei mercati globali.

L’ufficio, insomma, arriva sulle nuvole. Tablet e smartphone rappresentano la nuova ventiquattrore, i documenti vengono condivisi senza passare dalle ormai obsolete email, le collaborazioni su fogli di lavoro e presentazioni sono in real time. Ed è soltanto l’inizio.

Dove si pone in tutto questo il leader? Semplice: è il primo sponsor del cambiamento, il primo utilizzatore e, soprattutto, il primo a coglierne i potenziali ritorni economici.

Per ripassare: Videoconference e uffici virtuali

3 – Una leadership sempre più al femminile

Purtroppo almeno per ora  non nei numeri, dato che solo il 5% dei primi 500 CEO nella lista di Fortune sono donne. Sempre più spesso, però, il nuovo stile di leadership viene associato all’aggettivo “femminile”.

Le capacità delle donne al comando vengono quasi sempre ritenute superiori rispetto a quelle maschili, lo stile è più coinvolgente e meno prevaricatore, le performance ottenute migliori.

Di questo passo, i casi di Mary Barra, Ginni Rometty o Marissa Mayer non rimarranno eccezioni isolate, ma felici consuetudini.

Per ripassare: Come far emergere la leadership al femminile?

4 – Una leadership che previene i fallimenti

Soprattutto nel mondo dello startupping, anche idee molto brillanti possono colare a picco prematuramente a causa di difficoltà organizzative, lacune gestionali, incapacità di cogliere segnali e opportunità, assenza di leadership.

Gli annali sono pieni di “nuove Facebook” (o società interessanti abbastanza da essere valutate per un Acqui-hiring) finite gambe all’aria per scarse capacità manageriali, di comando e gestione.

Acquisibili, certo, ma a costo di grande impegno, studio, formazione e…qualche fallimento!

Per ripassare: Perché le buone idee falliscono?

5 – Una leadership social

E a proposito di tecnologie, come cambia la leadership nell’era dei social media, dove qualsiasi parola male orientata è oggi è materiale per feroci campagne di boicottaggio via hashtag?

Finita l’epoca delle torri d’avorio, i dirigenti d’azienda oggi ascoltano la customer base e ci dialogano, fidelizzandola o perfino “sfruttandola” per definire assieme le successive mosse di mercato.

È il caso di Algida con Winner Taco, gelato riesumato a furor di Facebook, e di Barilla col “Mulino che vorrei”, uno dei più interessanti casi di intelligenza collettiva digital degli ultimi anni.

Per approfondire: Come Internet sta cambiando la leadership aziendale

Quale ritieni sia, in questa cinquina, la qualità più importante per un leader nella propria azienda? Quali inseriresti nel prossimo post? Partecipa al dibattito con l’hashtag #spiritoleader, su Twitter e LinkedIn!

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