Seconda puntata dello speciale dedicato alle caratteristiche indispensabili per uno #spiritoleader, individuate con l’aiuto dei nostri testimoniale ed esperti.
Ecco quindi le ultime cinque, che vanno a completare la speciale top ten di “ripasso” cominciata con questo post.
6 – Una leadership in evoluzione, ma sempre in prima linea
Chi è il leader? Tra le risposte più citate: “colui che rischia in prima persona”, una personalità “folle” e intraprendente. Che non teme l’assunzione di un rischio quando intravede il raggiungimento dell’obiettivo. Che sa cambiare strada, rischiando di perdere le certezze acquisite.
Tuttavia, il leader non è né infallibile né onnisciente. Semmai, sa apprendere dai propri errori. Come diceva Winston Churchill “il successo non è altro che passare da fallimento a fallimento, senza per questo perdere l’entusiasmo”.
Per approfondire: Lasciare il lavoro per fare impresa
7 – Una leadership che condivide la leadership
Più aperto al dialogo verso l’esterno, trascinatore e motivatore all’interno del suo gruppo di lavoro. Ai cui membri, se necessario, demanda le decisioni e le responsabilità.
Il “nuovo” leader sa riconoscere il talento del proprio team, e non esita a utilizzarlo, affatto intimorito dal poter perdere il controllo o, ancora peggio, il potere. A parlarne, su queste pagine, Matteo Radavelli e Antonio Cabrini.
Per usare un’analogia cestistica, oggi il leader è sempre meno lo one-man-show che semina avversari e schiaccia di prepotenza a canestro, e sempre più il playmaker che dirige il gioco, serve assist ai compagni ma si prende il tiro decisivo quando mancano pochi secondi alla fine del match.
Per approfondire: Cos’è la leadership condivisa?
8 – Una leadership in formazione continua
La formazione d’eccellenza, e i master EMBA in particolare, offrono l’opportunità di sviluppare competenze specifiche lontane dal proprio curriculum, oltre a soft skills e network di relazioni utili per sviluppare la propria carriera.
Per questo la formazione d’eccellenza non è affatto morta, e i dirigenti d’azienda credono ancora nei master executive come strumento di crescita professionale e umana.
A testimoniare questa visione, lontana dalla solita dicotomia carriera-salario, alcuni degli alumni che hanno ottenuto immediato beneficio dalla frequenza di un EMBA: Paolo Starace, Deborah Peracchi ed Eleonora Beatrice Fontana.
Per approfondire: Il valore di un master executive
9 – Una leadership flessibile
Agende sempre più affollate di impegni e meeting. Spostamenti continui. Poco tempo libero a fine giornata, da conciliare con gli impegni familiari. In questo contesto, come perseguire l’obiettivo formazione continua?
La risposta, nel 2015, risiede nel digital learning, piattaforme di apprendimento a distanza, MOOC. Gli stessi mezzi tecnologici utilizzati in azienda per collaborare a distanza diventano anche l’aula digitale, aperta ovunque esista una connessione a Internet e un device sul quale fruirla, in qualsiasi momento della giornata.
Per approfondire: Dallo smart working allo smart learning
10 – Una leadership che si adatta ai nuovi scenari
La leadership si esalta nelle situazioni instabili. In quelle dove l’ambiente circostante offre molteplici chiavi di lettura, e si sceglie nella quasi completa incertezza.
L’esperienza, affiancata dalla preparazione teorica, aiuta lo #spiritoleader a interpretare i segnali a disposizione e agire tempestivamente convertendo, se possibile, i pericoli in opportunità per la propria azienda.
Chi non mostra questa attitudine all’analisi e rapidità di adattamento, rimane intrappolato nei propri “mental models”, rischiando di adagiarsi sulle proprie posizioni di presunto dominio.
Il mercato è un giudice severo e imparziale. Vero Blockbuster?
Per approfondire: La leadership aziendale si trasforma
Quale ritieni sia la più importante caratteristica per un leader tra quelle citate? Quale invece quella che pensi manchi, e che credi diverrà fondamentale nel 2015?
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